LE GIORNATE DEL CINEMA MUTO 2013 #Pordenone

Khlib_poster
Pordenone, Teatro Comunale G. Verdi, 5-12 ottobre 2013

LONTANO DA MOSCA: CAPOLAVORI DEL CINEMA UCRAINO
Nel programma di martedì 8 ottobre anche la prima rassegna dell’animazione sovietica degli Anni Venti e i film della Collezione Corrick

La migliore stagione del cinema ucraino è compresa tra il 1922 e il 1930, sotto l’egida del monopolio di stato VUFKU, e proprio a questo momento magico le Giornate del Cinema Muto, in corso a Pordenone fino al 12 ottobre, dedicano un’ampia rassegna. Il governo della Repubblica Sovietica Ucraina che all’epoca aveva un ampio margine di autonomia politica ed economica garantì al VUFKU una certa indipendenza dalle autorità centrali sovietiche. I registi erano abbastanza estranei allo schema dell’utopia politica sovietica e più legati all’espressionismo tedesco. Registi di vaglio usarono la propria competenza per realizzare film realisti dalle caratteristiche sottilmente psicologiche e anche film apertamente sperimentali come Khlib (Il pane), in programma martedì 8 ottobre (ore 20.30). Con un uso molto innovativo del montaggio, il regista Mykola Shpykovskyi riesce a trasformare una trama molto semplice in un lavoro d’avanguardia. Realizzato nello stesso anno de La terra, 1929, Khlib, forma un binomio concettuale ideologico ed estetico con il film di Dovzhenko. Entrambi i registi definirono i rispettivi lavori come film epici che descrivevano la tragica distruzione di un universo tradizionalista e di uno stile di vita rurale vecchio di secoli. Bandito dalla censura moscovita, oggi possiamo finalmente riconoscere che KHLIB è un autentico capolavoro riemerso dall’oblio.
Da ricordare infine che negli anni 20 anche Dziga Vertov e suo fratello Mikhail Kaufman, girarono alcuni dei loro capolavori a Odessa, lontano da Mosca, godendo dell’autonomia mentale culturale e geopolitica dell’Ucraina.
A Pordenone è presente una troupe della televisione di stato ucraina per seguire il festival e la rassegna delle Giornate ha avuto molta eco sui media di quel Paese. La realizzazione di questo progetto è stata possibile grazie alla collaborazione dell’Oleksandr Dovzhenko National Centre di Kiev, che cura anche la parte musicale eseguita da musicisti dell’Est Europa.

Nel programma di martedì (ore 10.15) spicca anche Turksib, la strada d’acciaio, 1929, il più ambizioso dei tanti documentari sovietici che raccontano la storia della costruzione dei 1445 km di strada ferrata tra il Turkestan e la Siberia, uno dei più grandi progetti nell’ambito del primo piano quinquennale dell’URSS. Alcuni critici vedono in Turksib elementi in comune con il cinema americano, attribuibili all’influenza esercitata sul regista Viktor Turin durante il suo soggiorno negli Stati Uniti.

Rimanendo sempre in quell’area geografica, in collaborazione con il Gosfilmofond le Giornate presentano la prima e più completa retrospettiva dedicata all’animazione sovietica degli anni ’20. Se all’inizio era destinata quasi esclusivamente alla propaganda, alla didattica e alla pubblicità, l’animazione ben presto si orientò verso il pubblico infantile. Due erano i principali centri dell’animazione in URSS: Mosca, più attenta alla tecnologia e più interessata al movimento, sulla linea del metodo Disney; e Leningrado, più orientata sullo stile della grafica. Tra i film di oggi (dalle 11.35) Katok, Il campo di pattinaggio, 1927, forse il più amato dagli studiosi e dai cineasti, in cui la semplicità grafica, quasi primitiva, è elevata a livello di grande arte. E ancora da segnalare il primo dei cinque adattamenti sovietici delle Avventure di Munchhausen (quattro cartoni animati e un lungometraggio), e un interessante ancorchè ad oggi sconosciuto La nostra risposta ai Papi, 1930, un perfetto esempio di film agit-prop, di contenuto fortemente antireligioso in risposta a Pio XI che nel 1930 aveva proclamato una crociata contro l’URSS.
Alle 14.30 nella sezione del cinema delle origini, l’appuntamento è ancora una volta, per il settimo e ultimo anno, con i film dell’australiana Collezione Corrick. Tra le riprese più affascinanti quelle di varie località del mondo come Giappone, Africa e Medio Oriente.

http://www.cinetecadelfriuli.org/

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