MAWARU PENGUINDRUM

Giappone 2012, serie di 24 episodi, Regia: Kunihiko Ikuhara, Character Design: Lily Hoshino, Musica: Yukari Hashimoto, Produzione Brain’s Base. Distribuito in Italia da Dynit.
In onda su RAI4.

Un piccolo capolavoro è giunto silenziosamente nel nostro vecchio stivale che ha perso molto in distribuzione di anime negli ultimi quattro anni.
Un capolavoro che siamo i primi a vedere in Europa (un primato a lungo negatoci dalla distribuzione aleatoria, guardinga e senza più fondi e reti disinteressate sempre meno “guidate con nerbo”, situazione tutta italiana insomma).
Cos’è questo Mawaru Penguindrum?
Una serie che inizia nelle tv giapponesi a luglio del 2011, parlando della morte della giovane Himari, sorella di Kanba e Shoma, e riportata miracolosamente alla vita grazie ad un cappello a forma di pinguino dove risiede lo spirito di un extraterrestre potentissimo.
In cambio quest’ultimo impone ai due fratelli “Chiedo a voi, che non farete mai nulla nella vita!” nei panni della sorella che per sopravvivere deve indossare lo strano cappello che incarna la forza tanto potente quanto apparentemente senza pietà ed empatia alcuna, di ritrovare un misterioso oggetto chiamato ‘Penguin Drum’.
Per aiutarli nella ricerca manda in aiuto tre imperscrutabili pinguini invisibili agli occhi di tutti.
Questa storia, delirante e simpaticamente kawaii nelle parti dove compaiono i pinguini , in sottofondo possiede una serie di questioni essenziali come la forza del destino, Dio, la crudeltà della vita…
Non ci si sorprenda troppo di queste pur presenti trame, il regista della serie è quel Kunihiko Ikuhara che quindici anni fa è stato regista per quella serie imprescindibile, ode saffica, distruzione del mito del principe azzurro, apocalisse adolescenziale, fusione perfetta di umori shojo in forma shonen sul palco di un teatro atavico dal nome ‘La Rivoluzione di Utena’ , vista in Italia purtroppo solo da pochi competenti aficionados in dvd e poi sulla rete satellitare Man-Ga entrambe della milanese casa di distribuzione Yamato Video.
In questa serie il tocco geniale del regista c’è e si vede: tutti i suoi temi di predilezione ci sono a cominciare dal simbolismo erotico metafisico, infatti ogni “apparizione” dello spirito del cappello a forma di pinguino dà origine ad una scena su un palco di varietà intergalattico dove si ritrovano delle metafore sulla riproduzione e la nascita, con Himari posseduta che scende le scale come una dominatrix svestendosi poco alla volta, delirio da “magical girl psichedeliche” che in parte e per affinità ricorda anche la notevole ed originale serie ‘Madoka Magica’ sempre trasmessa da RAI4 l’anno scorso e distribuita da Dynit.
Il desiderio incestuoso e un po’ perverso fa la sua comparsata insistente, ma non è l’humus del notevole titolo.
Poi, la serie si svolge su binari del fantastico, azione, con pinguini che a volte compaiono.
Solo dei giapponesi potevano creare una serie così profonda, con abili contrasti di tono e nello stesso tempo così kawai e fan service nella forma sublime.
Da vedere assolutamente, anche se è stata momentaneamente interrotta fino a dopo le vacanze di natale dalla pur sempre meritoria RAI4 che è rimasta l’unica rete che ancora diffonde animazione giapponese in prima visione (se non contiamo Italia2 e Italia1 che per ora danno repliche a parte One Piece), mentre MTV Italia, ancora papabile rete per Yamato Video, Dynit e Kaze continua con i serial tv (Buffy, Teen Wolf, True Blood, Girls, Skins) anche interessanti ma è rimasta “offesa” sull’animazione giapponese che era e potrebbe tornare il suo fiore all’occhiello.
Speriamo cambi qualcosa perché gli anime rischiano di essere sempre più un animale mitologico in via di estinzione nelle nostre reti generaliste anche sulla sterminata offerta del digitale terrestre (e questo è imperdonabile per un sistema radiotelevisivo dell’anteguerra mentre in Europa si è ormai diffusa una cultura sugli anime tutti i giorni a tutte le ore in tv), mentre lo scaricaggio via web tende a dividere piuttosto che unire lo “share” di cui avrebbe bisogno questo genere e che in potenza c’è e ancora ribolle…

Stavamo parlando di Mawaru Penguindrum vero?
Dateci un’occhiata, è una grande serie.
Date Share quando potete alle reti che trasmettono queste chicche, perché non è detto che internet duri ancora per molto nello stato di democratica anarchia di come lo conosciamo ora…
Proviamo a pensare a cosa sia il simulcast francese ormai da due anni presente in terra di Moliere grazie a Kaze…
E cominciamo ad abituarci a pensare che tutto sommato una rete che trasmette gratuitamente una bella serie in prima tv assoluta per l’Italia meriti ascolti.
Sarà un bene per tutti.

Davide Tarò

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