COLORFUL

Fuji Television Network, Sunrise, Dentsu Inc, Aniplex
Regia: Keiichi Hara, Character Design e animazioni chiave: Atsushi Yamagata, Musiche: Ko Otani, Durata: 126 Minuti, Distribuzione: Kaze. Giappone 2010
Dopo la sua morte uno spirito suicida arriva in cielo e per evitare l’Inferno, deve rincarnarsi nel corpo del giovane Makoto, uno studente che si sta per suicidare. La sua missione sarà quella di aiutare Makoto a risolvere i suoi problemi e capire a sua volta, quale terribile azione ha compiuto suicidandosi.

Adattato dal romanzo di Eto Mori, Colorful è l’opera animata più riuscita di Keiichi Hara (Un estate con Coo), il regista ha un registro perfetto, la vita e i momenti quotidiani di una famiglia giapponese in piena crisi relazionale e di uno studente che scopre la violenza del mondo reale.

Ijime, la “piccola prostituzione” il quotidiano di Makoto ci pone delle domande, viene rappresentato molto bene durante tutta la pellicola, lo studente capirà che non sarà allontanando la famiglia che riuscirà a trovare la pace, il character design morbido della scuola del mai troppo ricordato Yoshifumi Kondo è di Atsushi Yamagata (curante le animazioni chiave di due episodi di Code Geass, Lelouch of the rebellion visto in Italia sulla Rai4 di Carlo Freccero) aiuta parecchio in questo.
Colorful, “pieno di colori”, è la copertina che illustra Makoto in mezzo ai fiori multicolore funerari, è il messaggio finale, la vita è Colorful per quanto possa essere dura, ma che vale la pena essere vissuta.

Con il premio del pubblico e la menzione speciale della giuria ad Annecy 2011 questo anime è dannatamente bello.
Messo in scena come un live, questo film ricorda davvero i momenti gloriosi del cinema giapponese di un Ozu per esempio, e non lascerà nessuno spettatore davvero indenne dalla speranza, dall’amore e dalla morte.
In un’esplosione di colori. Colorful.

Davide Tarò

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