ALOIS NEBEL

Animazione, Cecoslovacchia/Germania 2012, Regia Tomas Lunak.

Nel 1989, il capostazione di una piccola e solitaria stazione ceca vicina alla frontiera polacca si sta confrontando con i fantasmi del passato, ogni volta che il buio e la nebbia arrivano.
L’arrivo di uno straniero obbligherà il capostazione ad affrontare una volta per tutte le sue visioni da incubo.
Tratto dal fumetto omonimo apparso in Francia tra il 2003 e il 2005, Alois Nebel riesce a farci immergere nelle atmosfere nere e noir degli anni ’50 anche grazie all’uso dell’ormai sempreverde rotoscopio (animare ridisegnandole e ricalcando le scene filmate dal vero, croce e delizia dell’animazione mondiale…).

L’estetica è molto vicina allo A scanner Darkly o al meraviglioso Valzer Con Bashir, ma la resa in bianco e nero con un tre dimensioni che assomigliano ad un due, ricorda il film francese di animazione Renaissance.
Il regista di questa co-produzione ceco tedesca Tomas Lunak si rivolge ad un pubblico prettamente adulto. Il soggetto in effetti non si limita a sfiorare ma si immerge con coraggio e cuore in due episodi della storia contemporanea ceca: l’espulsione delle minoranze tedesche nel 1945, e l’affondamento del regime comunista del 1989.

In lista per l’Oscar 2012 come migliore film straniero ( e non come miglior film animato!).
Un film che può valere davvero molto.

Davide Tarò

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