Obiettivo: Distruggere la RAI
Le notizie prese individualmente, senza il contesto in cui accadono, non significano nulla.
Il compito di chi è pagato per scrivere, di chi ha tempo per verificare (cultura per connettere) sarebbe quello di dire cosa sta accadendo alla RAI, al mezzo di comunicazione di massa di tutti noi italiani, ovvero dello stato.
L’ultima spia di quello che sta accadendo è il drastico calo delle entrate dovute al pagamento del canone.
Ma se dai a uomini della Pepsi Cola (che rimangono tali anche dopo il passaggio) la presidenza della Coca Cola, come puoi pensare che la Coca Cola non inizi a sapere di merda?
Una Rai infarcita di uomini mediasettete come può secondo voi investire in qualità o in obiettività quando continuano a far parte di un gruppo direttamente concorrente di quello in cui lavorano?
Riassumiamo:
1- diminuire l’obiettività percepita del TG1 a favore del TG%5
2- chiudere od ostacolare in tutti i modi possibili voci critiche
3- rovinare la radio (chiusura di FabioeFiamma [vi amerò x sempre], promozione di programmi come Decanter [programma finanziato dall’UE per vendere vino], mettere davanti a “Un giorno da pecora” dopo il gr quella perla di ITALIA150.BAZ per diminuirne gli ascolti, chiudere o emarginare in orari assurdi programmi di successo come Catersport (ma che simpatico il programma condotto dal prestigioso Massimo De Luca messo al loro posto!!!)
4- sputtanare con la diffusione degli stipendi chi porta soldi a palate grazie ad un’abbondante raccolta pubblicitaria
5- togliere lo sport più interessante (vedi motociclismo) e sperperare soldi su quello morente (vedi la F1 di questi tempi che dopo la partenza fa letteralmente addormentare)
6- copiare e portare “dall’altra parte” i programmi migliori (lineaverde=>melaverde, Lineablu=>mareblu) potendo, se possibile, distruggere gli originali con conduzioni attualmente imbarazzanti (vedi lineaverde)
7- cancellazione di Buongiorno Europa nel 2010 programma storico della TGR di Milano che durava dal 1991 (20 anni!) a favore di un bollettino propagandistico becero e schifoso
8- insultare la memoria di pilastri del giornalismo come Biagi confinandoli in una squallida diatriba “guelfi e ghibellini” cercando di farne dimenticare le qualità umane e culturali.
Accendete o tenete accese quelle quattro sinapsi attive che vi rimangono per la miseria.
Luther Blissett