LA MALINCONIA DI HARUHI SUZUMIYA

Suzumiya Haruhi no yutsu, Anime, 1°serie: 14 episodi, Giappone 2006, Regia: Tatsuya Ishihara, Soggetto originale dall’omonimo romanzo: Nagaru Tanigawa, Character Designer: Noizi Ito, Shoko Ikeda, Musiche: Satoru Kosaki, Produzione: Kyoto Animation, Distribuzione italiana: Dynit, Trasmesso da RAI4.
Trasmesso da RAI4 ogni domenica mattina nello slot comprendente la serie Nana e Lovely Complex.
Pur essendo prodotti di buona fattura tutti e tre, La malinconia di Haruhi Suzumiya merita un approfondimento in occasione della prima messa in onda italiana.
E’ stato il vero fenomeno dell’animazione giapponese del 2006, da un romanzo particolarissimo di Nagaru Tanigawa, già pubblicato nel 2003 in appendice alla rivista The Sneaker, lo studio Kyoto Animation, fondato e gestito da veri e propri otaku (una sorta di nuova Gainax che dai suoi insegnamenti primigeni prende l’anima) , lo adatta ed è da lì che tutto ha inizio.

Siamo piombati sin dal primo episodio (ma non è “etichettato” così nella diegesi del racconto) in un cortometraggio amatoriale fatto da ragazzi giapponesi in cui extraterrestri, viaggiatori del tempo e malinconici ragazzi si incrociano ma non si incontrano in vie di Tokyo.
Con una animazione fluida e molto curata.
Ma cos’è?!?!

Dice lo spettatore confuso.
Bisogna aspettare il secondo episodio (il primo nella cronologia interna all’anime) per capire cosa succede e chi sono i veri protagonisti.
Kyon, ragazzo gentile e scolaro realista e un poco cinico, è il narratore di questa serie, continuando a frequentare la scuola ha abbandonato tutti i suoi sogni di infanzia e si è abituato alla banalità della vita quotidiana, ma il giorno del re inizio delle lezioni (a metà anno in Giappone) si trova vicino ad Haruhi Suzumiya una ragazza a cui non si era mai presentato.
L’esplosiva ed intrattenibile Haruhi ha una chiarissima filosofia di vita: Le persone normali non le interessano assolutamente, lei cerca degli extraterrestri, dei viaggiatori dal futuro o delle persone che abbiano dei poteri psichici.

Pur non essendo inizialmente dell’idea, la ragazza riesce a spingere Kyon ad iscriversi al nuovo club scolastico che sta fondando: La brigata SOS.
Prendendo posto nella classe del vecchio club di letteratura, Haruhi convincerà la solitaria e misteriosa Yuki, e la piagnucolona e formosa Mikuru (per aiutarla nel cos play a vestirsi da coniglietta…) ad entrare nel club, dove si aggiungerà ancora il nuovo Itsuki, studente trasferitosi da un’altra scuola ( almeno per Haruhi è misterioso essendosi trasferito da un altro posto…).

Scopo della Brigata SOS è scoprire tutti i fenomeni strani e paranormali.
Yuki, Mikuru e Itsuki un giorno, confidano a Kyon di essere rispettivamente una extraterrestre, una ragazza venuta dal futuro ed un essere dai poteri soprannaturali.
Fan service nell’accezione più larga, dinamica e completa del termine.
Forse addirittura l’accezione originaria del termine.

Oltre che una allegra pretora di costumini succinti di ragazzine formose, vi è una ulteriore e più importante pioggia di riferimenti/citazioni a serie quali Serial Experiments Lain, Gundam, Detective Conan costellano un lavoro tecnico fatto con la massima cura e fiammeggiante e folle passione.
Il character design di Noizi Ito visto già su Shakugan no Shana e di Shoko Ikeda vista su Clannad e Lucky Star (sempre dello stesso studio) e sulle sette serie di Inu Yasha, è funzionale al massimo, spazia dalla folle simpatia che sprigionano i personaggi (soprattutto la giovane Haruhi) ad una sorta di sensazione indefinibile che si, potrebbe essere benissimo la “misteriosa” Malinconia eponima del titolo.

Tra il mondo degli otaku questa serie ha fatto sfaceli, basta dare un’occhiata a www.youtube.com/watch?v=w1_qH35BkmM dove tutti i fan di trentotto paesi nel mondo rifanno la sigla finale (davvero ben animata e congegnata nel suo essere meta testuale) ‘Hare hare Yukai’.

La storia non è semplice, non vuole esserlo e magari non c’è neppure una vera e propria “storia” da seguire, ma gli avvenimenti, quelli non mancano proprio, date un’occhiata alla pagina web http://wiki.sos-dan.com/wiki/Template:Trivia dove vi potrete leggere tutti gli spoiler della serie più amata ( e ancora meno conosciuta in Italia) dagli otaku di mezzo mondo, soprattutto giapponesi.

Nel 2006 ha vinto come migliore serie al Festival di Animazione di Kobe, mentre l’anno successivo al Tokyo Anime Fair viene eletta come migliore serie dell’anno in ex aequo con Code Geass Lelouch of the Rebellion e Death Note.

Nei paesi anglofoni hanno anche coniato un termine per il fenomeno di questo anime: “haruhism”, L’Haruhismo.
Una seconda serie è stata prodotta, ed anche una pellicola il 6 febbraio del 2010, dal titolo recitante ‘La scomparsa di Haruhi Suzumiya’ (dal quarto capitolo del romanzo originale), a mezza strada tra Ritorno al Futuro e la serie tv Sliders (I viaggiatori).
Haruhists asobo!!! (Muoviamoci)

Davide Tarò.

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