VENDICAMI [ dvd ]
Vengeance/Fuk sau Hong Kong/Francia 2008 Regia di Johnnie To, sceneggiatura di Ka-Fai Wai con: Johnny Hallyday, Sylvie Testud, Anthony Wong Chau-Sang, Ka Tung Lam, Suet Lam, Simon Yam, Siu-Fai Cheung, Felix Wong, Ting Yip Ng, Maggie Siu, Vincent Sze, 108 minuti, Dvd italiano da Fandango.
Film epicamente e selvaggiamente ‘Bladerunniano’ questo.
Ora finalmente in dvd, che lo rende ancora di più, memore e memorabile.
La faccia consunta, affilata e tagliente di Johnny Hallyday ricorda prepotentemente, sotto l’inplacabile pioggia battente di una megalopoli orientale, quella di Edward James Olmos nel capolavoro di Ridley Scott.
La memoria sta già scivolando via a Costello (non più) faccia d’angelo, come lacrime nella pioggia, colpa di un proiettile preso nel punto sbagliato, sta per dimenticarsi di tutto, di tutto davvero, dei suoi compagni, della sua missione, della sua vendetta in nome e per conto di sua figlia.
Eppure Costello guarda le facce di innumerevoli persone, le guarda con lo sguardo sperso come un bambino, sguardo vergine come quello di Harrison Ford nella pellicola del 1982, tra quelle vi saranno di certo quelle rappresentate nelle foto sgualcite in bianco e nero che caparbiamente ancora stritola nelle mani madide di sudore misto a pioggia battente.
Volti che lentamente passano davanti a lui, nella pioggia che trasfigura volti e cose, trasfigura la visione, poi, quei volti, dopo una lunga ricerca e lunghe inquadrature, diventano quelli della foto: Costello ha ritrovato i suoi amici finalmente, ma ormai non li ricorda più.
“Percettivamente qualcosa di oltremondano passa, andando oltre la rappresentazione scenica: la passeggiata notturna di membri della squadra Ptu, dilatata all’infinito e quasi al ralenti, sotto i lumi, in una deserta strada notturna, è a tutti gli effetti qualcosa di più del realismo scenico”1
Era ed è l’ ‘immanenza’ che c’è nei film di Johnnie To.
In Exiled vi era una scena dentro una stanza con quattro punti cardinali occupati da porte o finestre, sopra queste vi erano tendaggi che lentamente si muovevano, sbattendo, inarcandosi per la corrente, in mezzo a tutto ciò il mucchio selvaggio di attori, fermi, immobili, stagliati verso il loro destino, gruppo di autori quasi tutto riconfermato in questa ultima pellicola.
Immanenza.
Costello non può che fidarsi per la sua caccia privata e spietata, senza possibilità di redenzione prima di finire quello che si è promesso, di piccoli segnali, adesivi attaccati da bambini senza famiglia che sono diventati una vera e propria seconda possibilità di vita per il killer: avere una fede incrollabile verso il Cinema, verso un regista demiurgo e latore al fine, di una auspicabile pace.
Capolavoro dell’immanenza.
Davide Tarò.
1 Davide Tarò ‘PTU, o dell’immanenza del montaggio notturno’, in Non è tempo di eroi il cinema di Johnnie To a cura di Matteo Di Giulio e Fabio Zanello, pag 166, Edizioni Il Foglio Letterario, Piombino 2008.