QUANDO BUSCAGLIO (NON) ERA BUSCAGLIO
Foto da destra: Enrico Mauro, Davide Tarò, Mirko Capozzoli, Gianluca Feroldi, Alessio Serrao
“Il Ricordo di Buscaglio vivrà sempre in noi” Pare singolare scriverne ora, ricordi, parliamo di ricordi.
Ricordi cinematografici ed etnografici, di storie personali e di intere famiglie raccolte per essere ricordate e non dimenticate.
Pare singolare scriverne ora si diceva, ma vi sono stati periodi in cui chi scrive ha cercato di fare cinema, o meglio, di avere a che fare fisicamente con la magnifica ossessione che lo infesta tutt’ora.
E non ce la fece.
Ma non è questo il vero tema di questo scritto.
Non che il ragazzo non avesse avuto esperienze in quel senso, se fate un giro nel sito http://web.tiscalinet.it/actionmovie/ avrete una idea di cosa il vostro faceva alla fine degli anni ’90 con dei compagni di università (tra cui Luca Perra nato come chi scrive nel quartiere Lucento di Torino, ci si ricorda ancora il suo scherzoso biglietto da visita che recitava ironicamente: ‘Uomo di cinema in Lucento’ con una immagine tratta da Wong Kar Wai, magnifico) “per scherzo venne realizzato il tutto e scherzo resta però, anche se le produzioni sono vere, normalmente realizzate e apprezzate a loro modo all’Anteprima Spazio Torino del Torino Film Festival di fine anni novanta”, ma quello che dal 2003 il ragazzo voleva provare a realizzare con gli amici era qualcosa di immensamente più grande: una associazione, un progetto, una direzione.
Nei primi anni del 2000 insieme ad altri due compagni di università Enrico Mauro e Gianluca Feroldi, assistevamo sconcertati alle lezioni “eretiche” di Semiologia dello Spettacolo allora tenute dal professor Ambrogio Artoni all’Università di Torino, l’antropologia si spalancava a noi, inaspettata, potente e fantasmatica nelle opere di Tadeuz Kantor, Living Theatre, Fura del Bahaus, Teatro delle forme di Carignano (To), qualcosa di magico, qualcosa di fluido qualcosa che tutto permeava, il cinema, le vite singole, la mia vita stessa, le tradizioni popolari, la storia della terra che calpestiamo, nazione, regioen, città, quartiere, case, la storia dei miei cari, storia di luoghi e di persone, più interessanti dei romanzi, cinema più del cinema.
Fantasmi della messa in scena più dei fantasmi stessi, magia pura.
Ad Enrico, Gianluca e me non ci volle poi molto a pensare ad una associazione che in qualche modo in tutte queste cose ci convivesse per lavoro, tutti i giorni.
Lo scopo dell’associazione, nelle nostre menti si fece sempre più preciso e ramificato, l’associazione (cioè all’inizio noi) doveva raccogliere e preservare tutti i segni dell’oralità popolare, della vecchia e nuova storia di casolari, di regioni, di credenze e culti, di storie personali, andando a riprendere tutto, catalogandolo e preservandolo per il successivo riutilizzo artistico/didattico/bibliotecario che enti, società persone private e scuole potevano farne successivamente chiedendolo all’associazione.
Vecchi casolari, vecchie persone, vecchi oggetti, zone culti e tradizioni che si stanno inesorabilmente dimenticando e perdendo visto che l’ultimo anello di congiunzione (i vecchi) con quel mondo si sta dissolvendo per sempre.
Il nome dell’associazione era Buscaglio, con assonanza a ‘boscaglia’ per ricordare in un certo senso una ruralità che volevamo mantenere, salvare e divulgare.
Incominciammo a girare per il Piemonte alla ricerca di feste popolari, mercatini, occasioni pubbliche dei borghi della regione, prendendo contatti con assessori, sindaci e privati cittadini per interviste con i vecchi del paese che avevano storie da raccontare e gestualità fisica da tramandare.
Che storie, che fisicità, che ricordi in quei diversi filmati che i Buscaglieri realizzarono in quella manciata di anni! A volte molto delicatamente e in tono sommesso veniva richiesta copia dei filmati dai famigliari stessi qualche mese dopo quando, purtroppo, uno degli intervistati ci lasciava, per averlo come ricordo perpetuo di famiglia, vuoi perché non c’è mai troppo tempo di parlarsi quando i famigliari sono in vita, vuoi perché forse si vedeva finalmente una angolazione inedita dell’intervistato in quei preziosi video, penso che questo sia stato il vero servizio (se mai si potesse definire così) fatto alla comunità da Buscaglio e i Buscaglieri.
Inoltre, dopo aver intervistato la persona, di solito se possibile, si andava nei luoghi che raccontava, si riprendeva raminghi il casolare citato, il pezzo di bosco, le montagne o le colline, si intervistavano le persone che si incotrava nel luogo al fine di creare una rete di storie e tradizioni legate al territorio sempre più vasta e completa.
Un anno dopo, vista la forte richiesta che arrivava dai borghi in cui i Buscaglieri erano passati, e gli innumerevoli luoghi in cui per tempistiche non era possibile andare, l’associazione acquista un nuovo membro: Mirko Capozzoli, già abile montatore e tecnico di ripresa realizzatore di documentari.
E andiamo a Lauriano dove riprendiamo per la prima volta L’ecomuseo appena aperto, con l’impagabile guida dei suoi fondatori, ogni oggetto, ogni momento di vita quotidiana del passato viene magicamente fuori.
Si aggiunge un altro Buscagliere: Alessio Serrao.
Buscaglieri per un giorno, Buscaglieri per sempre si potrebbe dire.
Ma l’associazione non si fa.
Il materiale rimane in mano ai Buscaglieri che rimangono amici e continuano regolarmente a frequentarsi.
Ma Buscaglio non deve morire, se non sarà più un’associazione allora sarà un cortometraggio di fiction.
Facendo tesoro di tutto quello appreso in quella manciata preziosa di anni liberi e selvaggi, un Buscagliere decide insieme ad un caro amico Stefano Gariglio (sottotitolatore per sala cinematografica nonché prezioso collega critico e studioso di animazione giapponese e storia del cinema) di realizzare su un suo soggetto il cortometraggio.
Il cortometraggio è un tributo, è un’opera originale, è tutto quello che quegli anni sono stati e forse qualcosa di più.
E’ visibile su YouTube qui: http://www.youtube.com/watch?v=KM_9rfedz5I
Se volete potrete visionare ricordi fantasmatici lì, i miei ricordi.
I ricordi di Buscaglio.
Davide Tarò (Buscagliere)