[ANTEPRIMA] SHADOW
Tit. Or Shadow, Cast: David Jake Muxworthy, Angeline Karina Testa, Morthis Nuot Arquint, Fred Ottaviano Blitch, Buck Chris Coppola, Soggetto e sceneggiatura: Federico Zampaglione, Domenico Zampaglione e Giacomo Gensini, Direttore della Fotografia: Marco Bassano, Scenografie: Davide Bassan, Musiche: Francesco Zampaglione e The Alvarius, Montaggio: … Eric Strand, Una produzione ELLEMME GROUP Spa realizzata da Massimo e Vanessa Ferrero per la Blu Cinematografica, Distribuzione ELLEMME GROUP Spa, Italia 2010, 80 minuti. Dal 14 MAGGIO al cinema.
A vedere Federico Zampaglione dal vivo, con una maglietta di un film da Dario Argento ed una giacca e jeans, in un cinema “storico a suo modo” quale il Cineplex Massua di Piazza Massaua a Torino, è una esperienza perché c’è passione in quello che ha fatto.
Vera, genuina travolgente passione.
Passione cinefila vera ed a suo modo “pura”, non sto parlando del suo pregevolissimo primo film Nero Bifamigliare (2006) con la sua consorte Claudia Gerini come protagonista, ma di questo figlio antropomorfo orrori fico davvero ben riuscito di nome Shadow.
E’ la rinascita del genere horror italiano dopo la sonora lezione che ci ha impartito la nouvelle vague orrorifica francese? (Christophe Gans, Alexandre Aja e via discorrendo…)
E’ un prezioso segnale di vita e di speranza, ora gli incassi decideranno, o forse no, anche perché vada bene o vada male negli ultimi anni in Italia i sonnacchiosi produttori ti rispondono sempre: “Ora non è il momento di produrre un Horror”.
Ma se non oggi, quando?
Zampaglione ha ben pensato (come nel mercato dei fumetti e della narrativa disegnata) di iniziare dall’estero, trovare produttori, distribuzione, attori e lingua esteri.
E L’Italia lo ricompra come fosse un film straniero, no problem, basta che non si produca nel bel paese.
Un film horror prettamente italiano però, “perché lo spaghetti Horror è ancora considerato cosa seria al di fuori dell’Italia, anche dai finanziatori” dice Federico premiato al London Frightfest 2009, allo spagnolo Sitges 2009, al Buenos Aires Rojo Sangre 2010, al Courmayeur Noir in Festival 2009, al Trieste Science+Fiction 2009 e all’Oporto Fantasporto 2010.
Zampaglione entra in sala con il protagonista Jake Muxworthy (già visto in pregevoli film di genere arrivati da noi solo in home video), il tenebroso e inquietantemente talentuoso Nuot Arquint, Ottaviano Blitch amico di Federico e conduttore del prezioso Virgin Motel su Virgin Radio, e Chris Coppola nipote dell’omonimo regista.
“E’ vero è un film horror italiano, e volevo che dei dettagli, dei modi di essere fossero italiani, ma ci serviva un luogo, un posto che fosse ‘apolide’, insomma un luogo lugubre, fascinoso e selvaggio allo stesso tempo, un mio amico cresciuto a Tarvisio mi cita questo luogo, lo vedo e decido di girarlo lì, tra quei boschi silenziosi, inquietanti e dalla bellezza sconvolgente, meglio, è italiano quel posto e non sappiamo neanche di averlo”
Tra i riferimenti espliciti a precise guerre (Iraq) e precise stragi più o meno “pulite” (l’11 Settembre), il film si snoda come una metafora fantasmatica senza speranze e lucidissima allegoria della Guerra con la G maiuscola.
Con scene raccapriccianti e crudeli.
Con più precisione è L’INCARNAZIONE stessa di tutte le guerre del mondo.
Morthis, il personaggio/figura ancestrale interpretato dal bravissimo attore e ballerino ladino/svizzero Nuot Arquint , ha qualcosa di magico ed immanente, incute paura atavica davvero, fa tenerezza nella sua apparente fragilità fisica e nel suo modo di incedere come in trance dopo aver subito torture indicibili, non si sa nulla né da dove venga né chi o cosa (probabilmente) sia.
La Morte del Settimo Sigillo Bergmaniano.
Arquint, attore dinoccolato, con gli occhi talora spalancati protesi verso un altrove solo a lui visibile per un effimero istante, mi spiega gentilmente, avvicinandosi inquietantemente al mio posto dopo una mia domanda che ha già partecipato ad una piccolissima parte nella Passione di Cristo di Mel Gibson e nel magnifico Divo di Sorrentino (aveva però i capelli lunghi che da dovuto tagliarsi per questa pellicola).
Faccio inoltre una domanda a Zampaglione del perché della scelta di un personaggio salvifico molto importante e bello interpretato, incarnato oserei dire, dalla stupenda attrice francese Karina Testa (Frontiere(s)).
“Per amore del film francese del 2007 di Xavier Gens (che prendeva di petto da un certo punto di vista la rivoluzione delle Banliue parigine, guerre anch’esse) 1 ” risponde.
Una serata molto intima e sorprendente che poi è finita al Fluido, locale di Torino.
L’organizzazione è stata a cura di Splattercontainer (www.splattercontainer.com).
Shadow è stato prodotto dalla lungimirante Ellemme Group, che ne ha curato anche il buon doppiaggio (com’è difficile doppiare un film horror italiano! La pellicola è stata girata in lingua inglese) e la distribuzione.
Guardatelo.
Davide Tarò
1Davide Tarò, commento a Frontiere(s) in Film Tv :
http://www.film.tv.it/opinioni.php/film/opinione/413752/frontiers-2007/