IL CANONE CINEMATOGRAFICO Udine, 16/18 marzo – Gorizia, 19/25 marzo
FILMFORUM 2010 UDINE E GORIZIA, 16 – 25 MARZO 2010 PROIEZIONI MEETING CONVEGNI, WORKSHOP, INCONTRI, PREMI E PRESENTAZIONI DI SCRITTURE SUL CINEMA Cos’è un canone cinematografico: un film, una serie di film, i film di una scuola? Quali i legami di un film con i generi, gli stili, le scuole, la storia delle tecniche, i modi di produzione? Un “classico” è un testo canonizzato? A questi, e a molti altri interrogativi risponde l’edizione 2010 del FilmForum, in programma dal 16 al 25 marzo a Udine e Gorizia, con dieci giorni di proiezioni, incontri, workshop nuove pubblicazioni, studi e premi di scrittura sul cinema e sulla sua evoluzione, dalle origini ai nuovi media, dai Fratelli Lumière a Internet, al cinema per telefono cellulare. Giunto quest’anno alla XVII^ edizione, FilmForum è come sempre promosso dall’Università degli Studi di Udine, per la direzione artistica del docente e studioso Leonardo Quaresima, ed è organizzato in collaborazione con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, la Fondazione CRUP, il Ministero per i Beni Culturali – Direzione Generale per il Cinema e la Fondazione CARIGO.
Cosa fanno le riviste specializzate di cinema e affini al termine della stagione? La lista dei film dell’anno; la lista di attori e attrici dell’anno; la lista dei film del decennio; la lista dei film che hanno incassato di più e così via. E le classifiche perfino si moltiplicano se si tratta di una fine lustro o decennio. Quante liste dei “cento film del secolo” vengono redatte quotidianamente su siti internet, blog, forum, riviste specializzate? Da cosa nasce questa sorta di isteria per la classificazione che vorrebbe continuare a mettere un punto sullo sterminato patrimonio di film che ci lasciamo alle spalle a più di un secolo dall’invenzione del cinematografo? Se il termine “canone” costituisce un punto di riferimento imprescindibile per gli studi letterari, non lo stesso possiamo dire quando si tratta di cinema. Cosa si intenderebbe dunque per “canone”: un film? una serie di film? i film di una scuola? Quali i legami con i generi, gli stili, le scuole, la storia delle tecniche, i modi di produzione? Quali sono le istituzioni preposte che decidono della conservazione, diffusione, selezione di un patrimonio? E ancora di più, chi decide dell’elevazione di un’opera al rango di classico? Quali stilemi, procedure formali, automatismi tecnici e produttivi hanno finito per creare una forma cinematografica che nel secolo si è imposta ed ha formalizzato un “canone” impersonale e naturalizzato?
videoartisti, autori e registi sperimentali si avvicenderanno, FilmForum 2009 si arricchirà, per la seconda fase dedicata alla Spring School e al binomio Cinema/Contemporary Visual Arts, di una nuova importante sede: la città di Gorizia, che si affianca alle sedi storiche della manifestazione, Udine e Gradisca.
FilmForum si articola quindi in una prima parte – Udine, 24 / 26 marzo – che impegnerà esperti di fama internazionale nel consueto Convegno mondiale di Studi sul Cinema, integrato da proiezioni e ospiti di assoluto primo piano sulla scena cinematografica, come il regista di “Heimat” Edgar Reitz, che ha stretto una preziosa collaborazione con il laboratorio di restauro cinematografico “La camera ottica” del Dams di Gorizia – Università degli Studi di Udine; e in una seconda fase, la Spring School – Gorizia e Gradisca, 27 marzo / 2 aprile – incentrata su Cinema e arti visive contemporanee, un progetto che permetterà di indagare i rapporti tra cinema, cartoon, animazione digitale e forme di animazione performativa, nonché i rapporti tra cinema, media e videogame, con la presenza di celebri video-artisti contemporanei, da Stefano Ricci a Davide Toffolo, fumettista e frontman della Band Tre Allegri Ragazzi Morti. Anche la fase di Gorizia sarà scandita da serate di proiezione, con pellicole-evento legate al rapporto fra cinema e nuovi media e performance, e inoltre da incontri e workshop con i protagonisti.
FILMFORUM 010, Udine: 16/18 marzo
Tra il 16 e il 18 marzo, più di Sessanta studiosi europei e nordamericani si ritroveranno a Udine per discutere dei problemi storici e teorici relativi al concetto di canone negli studi dedicati al cinema.
Tra questi: Raymond Bellour, Direttore di Ricerche Emerito al C.N.R.S. di Parigi, studioso di letteratura e cinema, che in italiano ha pubblicato Fra le immagini. Fotografia, cinema, video (Bruno Mondadori, 2007), L’Analisi del film (Kaplan, 2005), Il western (Feltrinelli, 1983) e che insieme a Serge Daney ha partecipato nel 1991 alla creazione di Trafic, rivista di critica cinematografica. Jean-Loup Bourget, professore di cinema all’Ecole Normale Supérieure a Parigi e critico del mensile Positif. Le sue ricerche spaziano dal cinema classico Hollywoodiano (di cineasti europei possi trasferitisi negli Stati Uniti come Lubitsch, Lang, Sirk, Ophuls, Renoir…). E’ autore di numerosi lavori tra cui l’ultimo Fritz Lang, Ladykiller (Presses Univeristaires de France, 2009). Andrè Gaudreault professore titolare del Dipartimento di Storia dell’Arte e di Studi Cinematografici dell’Università di Montreal, responsabile di GRAFICS (Groupe de recherche sur l’avènement et la formation des institutions cinématographique et scénique) e direttore della rivista Cinémas. In italiano ha pubblicato Dal letterario al filmico. Sistema del racconto (Lindau, 2007) e Cinema delle origini o della “cinematografia-attrazione” (Il Castoro, 2004). Frank Kessler professore di Storia del Cinema e dell Televisione all’Università di Utrecht, studioso di storia del cinema delle origini e fondatore e direttore insieme a Sabine Lenk e Martin Loiperdinger di KINtop. Jahrbuch zur Erforschung des frühen Films. Pierre Sorlin, professore di studi cinematografici all’Università Paris III – Sorbonne nouvelle, ha pubblicato in Italiano Sociologia del cinema (Rizzoli) Il film nella storia (La Nuova Italia), Estetiche degli audiovisivi (La Nuova Italia), L’immagine e l’evento (Paravia), Cinema e identità europea (La Nuova Italia), Persona. Del ritratto in pittura (Tre Lune, 2002), I figli di Nadar. Il secolo dell’immagine analogica (Einaudi, 2001) e Gli Italiani al cinema (Tre Lune, 2009). Christa Blümlinger, maître de conférences all’Università Paris III – Sorbonne nouvelle, ha lavorato come programmatrice per cinemateche e festival tedeschi, austriaci e francesi. Il suo ultimo libro è Kino aus zweiter Hand. Zur Ästhetik materieller Aneigung im Film und in der Medienkunst (2009, Vorwerk 8). Livio Belloï ricercatore qualificato del Fonds National de la Recherche Scientifique, maître de conférences all’Università di Liegi e presidente del CIPA (Centre Interdisciplinarie de Poétique Appliquée) è autore tra gli altri di La Scène proustienne (1993), Le Regard retourné. Aspects du cinéma des premiers temps (2001) e L’Œuvre en morceaux. Esthétiques de la mosaïque (2006, in co-direzione con Michel Delville). Maria Tortajada è professore ordinario dell’Università di Losanna in Storia ed Estetica del Cinema, si occupa di epistemologia del dispositivo della visione e dell’audizione, di teorie della rappresentazione e di procedure di costruzione dello spettatore. Si è anche occupata della rappresentazione della nazione nel “nuovo cinema svizzero”.
“IL CANONE DI LUIGI CHIARINI” – NELLE SERATE DEL 16 E 17 MARZO, ALLE 21, FILMFORUM PRESENTA UN CICLO DI PROIEZIONI DEDICATE A LUIGI CHIARINI E AL SUO FONDO CINEMATOGRAFICO.
L’archivio di Luigi Chiarini è stato ritrovato e sarà interamente restaurato dal Dams di Gorizia: rappresenta la base delle proiezioni di FilmForum 2010, dedicato appunto al canone cinematografico. Ogni serata presenterà un film dell’archivio Chiarini dell’Università di Urbino piu’ un accostamento ulteriore.
La prima serata propone l’ultimo film muto del XX secolo, del grande regista finlandese Aki Kaurismaki, che si rifa’ ai canoni dell’Espressionismo tedesco. Affianchiamo così ad un classico ormai sconosciuto del cinema tedesco un contemporaneo che si rifà ai canoni classici (l’espressionismo). La seconda serata vede la presenza di un film girato da Chiarini stesso, accostato ad un suo eccellente allievo del Centro Sperimentale di Roma dal 1935 al 1938, Vittorio Cottafavi, grandissimo cineasta di melodrammi riscoperto negli ultimi anni anche grazie al lavoro dell’Università di Udine e alla direzione scientifica della rivista Bianco e Nero di Leonardo Quaresima, che ha dedicato al regista emiliano un numero monografico.
SERATA 16 MARZO 2010, ore 21.00: – Torgus/Verlogene Moral (H. Kobe, 1921) – Juha (A. Kaurismaki, 1999)
SERATA 17 MARZO 2010, ore 21.00: La bella addormentata (L. Chiarini, 1942) – Traviata ’53 (V. Cottafavi, 1953)
Luigi Chiarini si accosta al cinema nel 1929 collaborando alla rivista “Educazione fascista”, diretta da Giovanni Gentile, prima occupandosi di argomenti di letteratura. Nel 1935 partecipa alla fondazione del Centro Sperimentale di Cinematografia, di cui ricopre per molti anni il ruolo di direttore. In questa veste fonda nel 1937 la rivista del centro “Bianco e Nero”, contribuisce alla formazione delle nuove generazioni di registi italiani indirizzandoli verso la produzione di film didattici, crea una serie di collaborazioni chiamando ad insegnare Umberto Barbaro e Rudolf Arnheim. Nel CSC si esplica il pensiero di Chiarini che riteneva possibile, fra il cinema commerciale e quello sperimentale d’avanguardia, un cinema educativo, così come Alessandro Blasetti, regista italiano anch’egli attivo presso il CSC. La rivista di studi cinematografici Bianco e Nero, fondata nel 1937 e diretta assieme ad Umberto Barbaro, fornisce un notevole impulso alla crescita della cultura cinematografica italiana durante gli anni del fascismo. Si cimenta nella regia negli anni quaranta, con Via delle Cinque Lune (1942), adattamento di un racconto di Matilde Serao, seguito da La bella addormentata dello stesso anno e da La locandiera (1944). Nel 1950 gira Patto col diavolo, tratto da un soggetto di Corrado Alvaro. Nei primi anni sessanta diviene il primo docente di Storia e critica del cinema presso un’università italiana, all’ateneo di Pisa, ed è direttore della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dal 1963 al 1968. Divenuto il primo professore di storia e critica del cinema in italia e presa la cattedra ad urbino chiarini capisce l’importanza che alla teoria gli studenti possano affiancare la visione dei film più importanti. così costruisce una sorta di suo canone personale con i più grandi film della storia del cinema, e lo deposita ad urbino dove insegnava. usa questi film per le lezioni, in cui illustra attraverso i film in pellicola, la storia del cinema.
FILMFORUM 010, Gorizia: 19/25 marzo – SPRING SCHOOL
SPRING SCHOOL, TEMI E PERCORSI
La Spring School, in programma a Gorizia dal 19 al 25 marzo, e scandisce la seconda parte del FILMFORUM 2010. Il progetto coinvolge diverse università europee (Paris III, Amsterdam, Bochum, Bremen, Valencia, Lugano, Praga, Milano Cattolica, Pisa, Udine) e sarà caratterizzato dal percorso Cinema and Contemporary Visual Arts, incentrato quest’anno sul tema della performance.
La Spring School prevede incontri e matinée di studio (Gorizia, via Carducci – Palazzo della Fondazione CARIGO), e inoltre workshop presso la sede del Dams Cinema di Gorizia (Piazza Vittoria 41).
La sezione Cinema & Contemporary Visual Arts della Spring School sarà dedicata all’esplorazione delle relazioni ed interazioni fra forme audiovisive e spazio architettonico, urbano e pubblico.
Le proiezioni
Le proiezioni presentate in questa edizione rispecchiano l’attitudine multidisciplinare alla base dell’intero evento cercando una continua interazione fra ambiti e forme espressive diverse. L’attenzione al rapporto tra cinema e arte contemporanea che ha caratterizzato le passate edizioni della MAGIS Spring School è riletto quest’anno a partire dalle molteplici interferenze del cinema e dell’arte con la dimensione spaziale, con la pervasività dell’immaginario pornografico e con la sfera dell’animazione e del fumetto passando attraverso gli archivi e i found films. L’esigenza di esplorare le zone di confine fra questi ambiti si manifesta nella scelta degli artisti e dei curatori invitati, tutti caratterizzati da una continua ricerca su discipline, mezzi e contesti differenti. Gustav Deutsch, architetto di formazione, artista e pioniere del cinema found footage, presenterà il suo ultimo film FILM IST. a girl & a gun (2009), un “film drama” musicale in cinque atti realizzato a partire da una lunga ricerca in 11 archivi cinematografici di tutto il mondo; immagini provenienti da documentari, fiction, film pornografici arcaici, scientifici e filmati di propaganda sono accostate attraverso analogie visuali creando sequenze divise in cinque atti: Genesis, Paradeisos, Eros, Thanatos, and Symposion.
Nell’ottica di un continuo confronto con le pratiche artistiche e curatoriali recenti, sono parte centrale del programma della Spring School alcuni curators internazionali invitati a tenere un talk e a presentare uno screening a partire dalla loro ricerca.
Il curatore catalano Alex Brahim presenterà una selezione di video della scena spagnola contemporanea a cavallo fra arte contemporanea e post-porno esplorando il network creatosi in questi ultimissimi anni in terra iberica su queste tematiche, mentre Marco Brizzi, a partire da un’ampia riflessione sul rapporto tra architettura e media, concentrerà lo screening a sua cura sul rapporto tra video e progetto di architettura. Il talk della curator britannica Lucy Bullivant si concentrerà invece sull’architettura interattiva, gli ambienti immersivi audiovisivi e le relazioni fra architettura e media art.
SPRING SCHOOL, LO SPETTACOLO DI GIPI
Alla Spring School 2010 spicca Lo spettacolo che Gipi metterà in scena a Gorizia, tratto da LMDVM-La mia vita disegnata male. Un racconto doloroso e ironico, a tratti esilarante dell’adolescenza di provincia con usi e abusi di sostanze, viaggi reali e metaforici in cui si mette totalmente a nudo. Il fumetto intermezza i ricordi e le confessioni dell’autore (in bianco e nero “sgrammaticato”) con preziose tavole acquerellate a colori di una storia in fieri di pirati. Lo spettacolo lo vede leggere pezzi del volume con accompagnamento musicale e interagire con proiezioni. Una performance tesa e emozionante che coniuga reading letterario e monologo teatrale. Lo spettacolo è stato rappresentato l’anno scorso in giro per tutta Italia con grandissimo successo.
Gipi ovvero Gian Alfonso Pacinotti, nasce a Pisa nel 1963. Gipi è oggi sinonimo di fumetto d’autore italiano nel mondo. Grazie ai suoi lavori premiati nei più importanti festival nazionali e internazionali, Gian Alfonso Pacinotti sta imponendo il suo stile come una delle vette della narrazione sequenziale contemporanea. Dopo anni di lavoro come grafico pubblicitario si è dedicato a tempo pieno al fumetto ricevendo la consacrazione nel 2006 con Appunti per una storia di guerra al festival di Angoulême (il più prestigioso riconoscimento dell’editoria di settore) premio che era stato consegnato in precedenza a soli due italiani del calibro di Hugo Pratt e Vittorio Giardino. Lavora attivamente come illustratore. Sono suoi i disegni per le pagine culturali de La Repubblica e soprattutto le strisce settimanali di satira politica su L’Internazionale. Pubblica mensilmente un breve racconto anche sulla rivista ANIMAls. Ha realizzato la sigla animata d’apertura de L’era glaciale, programma di Daria Bignardi su Raidue. Il suo stile inconfondibile mescola qualità pittoriche (magistrale è il suo uso dell’acquerello) al nervoso tratto a china solo apparentemente frutto dell’istinto, ma assolutamente preciso ed efficace dal punto di vista narrativo ed emozionale. Autore di fumetti completo: disegna e scrive le sue storie. L’orizzonte autobiografico è sempre presente nelle sue storie ma si fa materia stessa della narrazione in S e in LMVDM- La mia vita disegnata male. In Francia è edito da Futuropolis, in Italia da Coconino Press la casa editrice di Igort, altra firma italiana imprescindibile del panorama a fumetti internazionale. È pubblicato anche in America da First-Second Book. Negli ultimi anni ha iniziato a confrontarsi con il mondo cinematografici realizzando diversi cortometraggi e si è avvicinato anche attivamente a recitazione e drammaturgia teatrale.
SPRING SCHOOL, PORN STUDIES
PER UN CINEMA SENZA ORGANI – UN PERCORSO NEL PORNO FOUND FOOTAGE
Il porno è il desiderio ecceduto (Carmelo Bene)
Alla Spring School saranno presenti capolavori underground di cineasti che hanno riutilizzato immagini pornografiche in maniera artistica, rifilmandole, distorcendole, mutandone i colori, o i suoni, tra cui i grandi maestri: fra gli autori in proiezione: Paul Sharits, Maurice Lemaître, Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi, Paolo Gioli, Pierfrancesco Bargellini, Federico Rossin
Mostrare/mettere in forma, esibire/deformare: sta tutta in queste due polarità lo scarto che il cinema sperimentale attualizza nelle sue pratiche di riuso di materiali pornografici. Il film porno viene sfaldato nelle sue pretese iper-realistiche divenendo puro schermo intensivo del desiderio: i corpi si fanno traccia dell’energia erotica e acquistano una materialità eccessiva che nel loro divenire-merce avevano perduto. Le immagini vengono rallentate, deformate, ricolorate – tutto si fa musica visuale e concerto di gesti, tutto ricorda la brutalità del porno trasformandola in grazia della decomposizione e in memoria della presenza. Il voyeurismo dello spettatore è liberato dall’oggetto e quindi si trasforma in pura performance ottica e percettiva: il porno perde il suo aspetto macchinino per trasformarsi in elegia del disperso e del mai/non ancora avvenuto. La fisica del corpo umano diventa cosmologia del corpo astrale e allo stesso tempo materialità irrefrenabile: la pellicola torna al suo stato originario di “piccola pelle” ed esibisce margini e rimosso del cinema stesso. La visione che il cinema sperimentale inocula nel porno è una liberazione dei sensi e una sregolatezza del senso: laddove il mercato richiede linearità e chiarezza della performance – anche di quella più estrema – il filmmaker si/ci immerge in un percorso estatico che ci sconvolge e ci libera.
INFO:
Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali – Università degli Studi di Udine, Via Petracco 8, 33100 Udine (Italy)
E-mail: udineconference@gmail.com http://udineconference.uniud.it