SUMMER WARS

Summer-Wars

Giappone 2009.
Regia di Mamoru Hosoda.
Character design: Yoshiyuki Sadamoto.
Art Director: Youji Takeshige.
Sceneggiatura: Satoko Okudera.
Musiche: Akihiko Matsumoto.
Direttore delle animazioni: Hiroyuki Aoyama.
Produzione: Madhouse.
Durata: 114’
Presentato in anteprima internazionale al MANGA IMPACT di Locarno, Agosto 2009.

E’ stato presentato al Tokyo Anime Fair del marzo 2009.
E’ stato proiettato, in anteprima internazionale, ed Europea, nel corso del MANGA IMPACT, alla presenza del regista Mamoru Hosoda, delizioso anfitrione, gentile e partecipe, con il character designer e co-fondatore dello studio Gainax, Yoshiyuki Sadamoto.
Ha tutto lo stesso staff del precedente lavoro del regista.
Con delle notevoli aggiunte.

Un film sulla famiglia e sui legami famigliari, sulla responsabilità di appartenere ad un gruppo, la necessità che questo gruppo accetti elementi esterni, in altro modo soli, una idea di famiglia che aiuti le altre famiglie, e i singoli, nient’affatto di concezione “mafiosa”.
Una dimora famigliare sulle montagne giapponesi, un universo virtuale collegato ad internet, dove si possono pagare fatture, informarsi, giocare on line, e dove il mondo reale ha delegato praticamente tutti gli affari e la burocrazia.
Il film gioca e convive perfettamente tra le due dimensione diversissime tra loro, creandosi una estetica perfettamente in bilico tra il deformed del mondo virtuale di Oz e i suoi Avatar, ne sono stati creati circa 250 tipi differenti, tutti con la propria personalità ed il proprio design, anche se si vedono poco, e le scenografie spettacolari e rural/campestri dovute al bravo Youji Takeshige (Princess Mononoke, La città incantata), il tutto mischiato con una maestria e poesia che sorprendono di minuto in minuto, con una piacevole sorpresa visiva una dopo l’altra, tutto questo non si vedeva dai tempi dello scoppiettante Satoshi Kon.
Mamoru Hosoda e Satoko Hokudera si sono ispirati per il soggetto originale e per OZ ad una piccola comunità privata su internet utilizzata dalla maggior parte dei giapponesi, di nome MIXI.

Per il design e la gestione “visiva” del mondo virtuale di OZ, Hosoda ha affidato al gruppo Digital Frontier (quello che ha curato la versione di Appleseed del 2007) tutte le sequenze del mondo virtuale.

Il mondo concreto, quello rurale che ricorda il maestro cineasta Ozu, è curato divinamente dal character design di Yoshiyuki Sadamoto sempre più all’altezza di disegnare i sottili moti dell’animo, è davvero uno spettacolo vedere la giovane Natsuki, che si presenta alla famiglia con il finto fidanzato, o Kenji, ragazzo timido ed innamorato di Natsuki che viene spaventato dalla esuberanza della famiglia di lei, questo Summer Wars ci regala un Sadamoto mai stato così in forma, riuscendo a raggiungere livelli di espressività che vanno in più direzioni, dal deformed allo stile più realistico.

Le inquadrature che non mancano sono le lente panoramiche che si sviluppano lungo i corridoi della lunga casa tradizionale giapponese dove si può assistere al funerale di una vecchia nonna amatissima, o la ripresa di spalle di due giovani che si stanno lentamente innamorando, con davanti e fuori i campi, il giardino e in lontananza i boschi, dove soffia una lieve e dolce brezza estiva.

Queste panoramiche erano già presenti nel bel La ragazza che saltava nel tempo (Toki o kakeru shojo) ed il regista ad una domanda precisa risponde che questo tipo di inquadrature gli piace molto, ricordava, solo qualche mese prima per esempio, la morte del padre, il corpo era lì, in mezzo ai famigliari, lui era disperato e piangeva, ma fuori tutto era immutabile, calmo e dolce come il giorno prima, ecco, questo tipo di sensazione, questo raffronto voleva rendere in Summer Wars.

Altro capitolo molto importante della grande e dispendiosa produzione (ma è il prezzo dell’autenticità dice Hosoda) sono i Seiyu, i doppiatori, una curiosità vuole che nel bel ruolo della nonna (che ha molte “mani in pasta” con tutti gli appartenenti del vecchio clan/famiglia del villaggio, e che [non] ha a che fare con la concezione mafiosa italiana) ci sia la veterana Sumiko Fuji, già attrice di molti film Yakuza degli anni passati.
Un giovane che non riescie a comunicare con i propri coetanei se non nel mondo virtuale, solo lì riesce ad aprirsi agli altri.
Ma passerà una estate indimenticabile, una guerra d’estate, dove scoprirà la campagna, la realtà del mondo della terra e dell’erba e dei rapporti reciproci personali, forse riuscendo ad entrare in un gruppo, in una famiglia finalmente.

Da notare che il regista, come confida lui stesso, recentemente si è sposato ed ha avuto dei figli, mangiare tutti insieme, con i parenti, per riuscire a risolvere problemi anche colossali, sedersi ad una tavola, tutti inseme.
Se non proprio un capolavoro, un bellissimo anime ed una bellissima lezione.

Davide Tarò di neo(N)eiga.

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