ANTONIONI / BERGMAN Nascita della modernità
Persona di Ingmar Bergman (1966) Blow-Up di Michelangelo Antonioni (1966)
Mercoledì 1 – martedì 7 ottobre 2008
“Due maestri a confronto”
Terza edizione
Académie de France à Rome – Villa Medici
La scomparsa di Michelangelo Antonioni subito dopo quella di Ingmar Bergman lo scorso anno, ha
rinnovato la riflessione sull’affascinante corrispondenza tra le rispettive opere.
Costantemente paragonati per la similitudine delle tematiche, malgrado la differenza formale dei loro
film, sorprende prima di tutto, sia in Antonioni che in Bergman, la volontà ferrea di stravolgere le
strutture narrative classiche, conciliando la sperimentazione plastica, la ricerca di un linguaggio personale
e di una scrittura unica.
In entrambi i registi la visione aspra dei rapporti umani, l’incomunicabilità, la predilezione per i
personaggi femminili, il superamento dei tabù sociali o religiosi, partecipano al turbamento singolare che
coglie lo spettatore davanti ai loro film. Si ha l’impressione di assistere a uno svuotamento della materia,
nonostante ogni sequenza sia di una densità stupefacente; una terribile battaglia tra i sentimenti dei
personaggi e la loro apparente indifferenza.
Colpiscono il minimalismo e l’arte di andare all’essenziale. Insieme hanno creato i fondamenti del cinema
moderno.
Vittoria Matarrese
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Mercoledì 1 ottobre
Ore 20.00
IL POSTO DELLE FRAGOLE (Smultronstället) 1957 Regia Ingmar Bergman
Con Bibi Andersson, Max von Sydow, Ingrid Thulin, Victor Sjöström, Gunnar
Björnstrand, Jullan Kindahl, Folke Sundqvist, Björn Bjelfvenstam
Svezia, b/n, 91 min.
Un vecchio medico parte in auto con la nuora, carica una coppia di
autostoppisti, va a trovare la vecchissima madre, arriva all’università di
Lund dove si festeggia il suo giubileo, il 50° anniversario della sua
attività professionale. Alle vicende del viaggio si alternano sogni, incubi,
ricordi che si fanno parabola sulla morte nascosta dietro le apparenze della
vita. È, forse, il più alto risultato di Bergman negli anni ’50. Orso d’oro al
Festival di Berlino e molti altri premi.
Ore 22.00
IL GRIDO 1957 Regia Michelangelo Antonioni
Con Gabriella Pallotta, Steve Cochran, Alida Valli, Betsy Blair, Gaetano
Matteucci, Guerrino Campanili, Lilia Landi, Lynn Shaw
Italia, b/n, 116 min.
Dopo un litigio con una donna sposata con la quale conviveva da sette anni,
un operaio si allontana da casa con la figlioletta. Gli incontri che fa non lo
aiutano. È, forse, il capolavoro del primo Antonioni, un’odissea straziante
che racconta l’impossibilità di ricondurre nel pubblico e nel collettivo la crisi
profonda del privato. Gran Premio della critica al Festival di Locarno.
Nastro d’argento alla fotografia di Gianni De Venanzo.
COPIA RISTAMPATA PROVENIENTE DAL CENTRO SPERIMENTALE DI
CINEMATOGRAFIA – CINETECA NAZIONALE
Giovedì 2 ottobre
Ore 20.00
COME IN UNO SPECCHIO (Säsom i en spegel) 1961 Regia Ingmar Bergman
Con Harriet Andersson, Max von Sydow, Gunnar Björnstrand, Lars Passgard
Svezia, b/n, 92 min.
Ventiquattro ore di una vacanza d’incubo su un’isoletta ventosa del Mar
Baltico tra la schizofrenica Karin, il marito medico, il fratello minore e il
padre scrittore. Ritmato dalla Suite n.2 in Re minore per violoncello di
Bach, è un quartetto di figure che apre il cinema da camera di Bergman. I
quattro prigionieri dell’isola sono dei “mutanti” a loro dispetto anche se
nessuna mutazione potrà avere un futuro. Uno dei film più angosciosi e
sconvolgenti sulla follia. Oscar per il miglior film straniero.
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Ore 22.00
L’AVVENTURA 1960 Regia Michelangelo Antonioni
Con Gabriele Ferzetti, Monica Vitti, Lea Massari, Renzo Ricci, Dominique
Blanchar, Dorothy De Poliolo, James Addams
Italia, b/n, 140 min.
Durante una sosta su un isolotto deserto una giovane donna scompare
misteriosamente. Con una delle sue amiche il suo amante percorre la Sicilia
alla sua ricerca, finiscono per dimenticarla. Un giallo alla rovescia, non
soltanto per la scomparsa di Anna, data e non spiegata, ma per i
meccanismi narrativi che tendono alla dispersione, alla dilatazione, alla
lentezza. Splendida fotografia in bianconero di Aldo Scavarda. Premio
speciale della giuria, Fipresci e Jeune Critique a Cannes e Nastro d’argento
alla musica di Giovanni Fusco. Premi ai Festival di Salonicco, Vancouver
e dei critici di New York e Parigi. Denunciato per oscenità e offesa al
pudore della Procura di Milano che ordinò il “velatino” (l’oscuramento) di
cinque scene incriminate.
COPIA RISTAMPATA PROVENIENTE DAL CENTRO SPERIMENTALE DI
CINEMATOGRAFIA – CINETECA NAZIONALE
Venerdì 3 ottobre
Ore 20.00
LUCI D’INVERNO (Nattvardsgästerna) 1962 Regia Ingmar Bergman
Con Max von Sydow, Ingrid Thulin, Gunnar Björnstrand
Svezia, b/n, 81 min.
Morta la moglie, il pastore protestante di uno sperduto villaggio della
Dalecalia, all’estremo Nord della Svezia, ha perso la fede. Un altro
rigoroso e impietoso dramma da camera, chiuso tra una chiesa e poche
case di un villaggio. La critica ne fa una trilogia con Come in uno
specchio (1960) e Il silenzio (1962): è il migliore dei tre. Il titolo
originale Nattvardsgästerna significa “i comunicandi”.
Ore 22.00
LA NOTTE 1961 Regia Michelangelo Antonioni
Con Monica Vitti, Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau, Rosy Mazzacurati,
Ugo Fortunati, Salvatore Quasimodo, Ottiero Ottieri
Italia, b/n, 122 min.
Lento sfaldarsi dei rapporti affettivi tra lo scrittore Giovanni Pontano e la
moglie Lidia. La crisi si consuma tra la visita a un amico moribondo in
clinica e la noia di una festa mondana. Come in tutti i film di Antonioni,
la crisi del sentimento d’amore è la spia di una crisi più vasta, anche
sociale. E’la donna che ha un atteggiamento più lucido e attivo. Musiche di
Giorgio Gaslini che ebbero il Nastro d’argento, oltre a quelli per il miglior
film e per Monica Vitti attrice non protagonista e a Berlino Orso d’oro e
premio Fipresci.
COPIA RISTAMPATA PROVENIENTE DAL CENTRO SPERIMENTALE DI
CINEMATOGRAFIA – CINETECA NAZIONALE
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Sabato 4 ottobre
Ore 20.00
PERSONA 1966 Regia Ingmar Bergman
Con Bibi Andersson, Liv Ullmann, Gunnar Björnstrand, Margaretha Krook
Svezia, b/n, 86 min.
Due personaggi nella rarefatta cornice di una camera di ospedale e di una
spiaggia deserta. Rapporto vampiresco tra un’attrice malata, murata in un
mutismo ossessivo, e la sua infermiera che, paziente, aspetta.
Stilisticamente è l’opera più sperimentale di Bergman i cui temi tipici
(angoscia davanti alla violenza, egoismo, paura della morte e della
procreazione) sono calati in un pessimismo radicale. Insieme con Sussurri
e grida (1972) Bergman lo considerava il suo film più avanzato.
Ore 22.00
BLOW-UP 1966 Regia Michelangelo Antonioni
Con David Hemmings, Sarah Miles, Vanessa Redgrave, Jane Birkin, Peter
Bowles, John Castle, Gillian Hills, Tsai Chin
Gran Bretagna / Italia, colore, 112 min.
Un fotografo londinese di moda crede di scoprire, ingrandendo una foto
scattata per caso, i segni di un delitto, ma presto l’evidenza scompare. Fin
dove mostra il protagonista in azione, il film incanta e convince con
leggerezza, limpidità e straordinaria organizzazione dello spazio. Musiche
di Herbie Hancock e dei Pink Floyd. Palma d’oro a Cannes e Nastro
d’argento a Michelangelo Antonioni per il miglior film straniero.
Domenica 5 ottobre
Ore 20.00
SUSSURRI E GRIDA (Viskningar och rop) 1972 Regia Ingmar Bergman
Con Harriet Andersson, Liv Ullmann, Ingrid Thulin, Erland Josephson, Kari
Sylwan
Svezia, colore, 91 min.
Assistita da due sorelle e una governante, Agnese muore di cancro in una
villa alla periferia di Stoccolma. Sinfonia in rosso maggiore di un
Bergman in gran forma espressiva, all’altezza del modello cui s’ispira: il
teatro intimo di August Strindberg. Memorabile riflessione sul dolore e la
pietà. «Tutti i miei film possono essere pensati in bianco e nero, eccetto
Sussurri e grida… Ho sempre immaginato il rosso come l’interno
dell’anima» (Ingmar Bergman). Fotografia di altissimo livello di Sven
Nykvist, abituale collaboratore del regista.
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Ore 22.00
IL DESERTO ROSSO 1964 Regia Michelangelo Antonioni
Con Monica Vitti, Richard Harris, Xenia Valderi, Carlo De Prè, Rita Renoir,
Aldo Grotti, Bruno Scipioni, Carlo Chionetti, Lili Rheims
Italia, colore, 120 min.
A Ravenna, ridotta a deserto industriale, una giovane borghese nevrotica,
moglie di un ingegnere, cerca vanamente un equilibrio, si fa un amante e
vaga senza trovare soluzione alla sua crisi. Primo film di Antonioni a
colori (fotografia di Carlo Di Palma, Nastro d’argento). Come nei tre
precedenti film con Monica Vitti, la donna è l’antenna più sensibile di una
nevrosi comune nel contesto della società dei consumi e della natura
inquinata. Leone d’oro alla Mostra di Venezia.
PELLICOLA RESTAURATA DA MEDIASET – CINEMA FOREVER
Lunedì 6 ottobre
Ore 20.00
IL SILENZIO (Tystnaden) 1963 Regia Ingmar Bergman
Con Ingrid Thulin, Gunnel Lindblom, Jorgen Lindström
Svezia, b/n, 95 min. Vietato ai minori di 12 anni
Tornando dalla villeggiatura le sorelle Anna ed Ester e il figlioletto di una
delle due sono costretti a fermarsi in un paese sconosciuto a causa di una
grave crisi del male che sta uccidendo Ester. Il rapporto conflittuale tra le
due donne esplode. E’ un film che ha dato scandalo, suscitato discussioni,
provocato gli interventi della censura, subito manomissioni nel
doppiaggio. Presentato qui in versione originale e integrale.
Ore 22.00
L’ECLISSE 1962 Regia Michelangelo Antonioni
Con Monica Vitti, Francisco Rabal, Alain Delon, Louis Seigner, Lilla Brignone,
Rossana Rory
Italia, b/n, 125 min.
Dopo la rottura con un amante intellettuale, una giovane donna conosce un
agente di Borsa. È un blues su una situazione di crisi. Chiude la trilogia
aperta con L’avventura (1960) e La notte (1961), ed è il meno romantico
dei tre, il più preciso a livello sociologico, il più asciutto per nervosa
stringatezza di linguaggio. L’eclisse è, ovviamente, quella dei sentimenti. O
degli affetti? La canzone omonima dei titoli fu un successo di Mina.
Premio speciale della giuria a Cannes.
Martedì 7 ottobre
Ore 20.00
DOPO LA PROVA (Efter repetitionen) 1984 Regia Ingmar Bergman
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Con Ingrid Thulin, Erland Josephson, Lena Olin
Svezia, colore, 70 min.
Un vecchio regista alle prese con una rappresentazione di Strindberg rivede
come in un sogno Rakel, la donna che aveva amato un tempo, morta in una
clinica per alcolisti da ormai cinque anni. In realtà, accanto a lui, sul
palcoscenico, c’è Anna, giovane e disinibita figlia di Rakel e, forse, dello
stesso regista. Tra ricordi e realtà, fantasia e finzione scenica, il regista
immagina la sua vita al fianco di quella giovane e bella donna. Un
omaggio al teatro, una dichiarazione d’amore a un mestiere.
Ore 22.00
IDENTIFICAZIONE DI UNA DONNA 1982 Regia Michelangelo Antonioni
Con Tomas Milian, Christine Boisson, Daniela Silverio, Marcel Bozzuffi,
Veronica Lazar, Lara Wendel
Italia, colore, 128 min.
Un regista, alla ricerca di un personaggio femminile e di una storia, ha due
rapporti successivi con due giovani donne, l’aristocratica Mavi e la borghese
Ida. Ne esce due volte sconfitto. Più che una crisi esistenziale, si hanno qui
conflitti di sentimenti con radici concrete: differenze di età, di classe, di
educazione. È il film più concreto di Antonioni, quello in cui c’è maggiore
spazio alle emozioni, al comportamento, alla fisicità. Il più ironico e il più
sereno, anche se di una contristata serenità.
I N F O R M A Z I O N I
P r o i e z i o n i
Film proiettati in 35mm in versione originale con sottotitoli in italiano
I n f o P u b b l i c o
Académie de France à Rome – Villa Medici
Viale Trinità dei Monti, 1 – 00187 Roma
Info – www.villamedici.it
Metro: Spagna – Bus 117 – 119 – Parcheggio Ludovisi
I n g r e s s o
Intero: 5 euro
Ridotto: 3 euro
Tariffa speciale studenti: 5 euro per l’intera serata
Si ringrazia Enrica Fico Antonioni, Paola Ruggiero e Federica Terzulli (Cinecittà Holding), Laura Argento (Cineteca
Nazionale), Massimo Vigliar (Surf Film), Philippe Chevassu (Tamasa Distribution), Pascale Bonnetête (Les Grands Films
Classiques), Giuliana Evangelista (Mediaset – Cinema Forever), Catherine Fröchen (Fototeca Cahiers du cinéma)
Crediti fotografici: Coll. Cahiers du cinéma
Con la collaborazione di:
Le attività cinematografiche di Villa Medici
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