FILMMAKERS AL CHIOSTRO CON ANKE FEUCHTENBERGER E STEFANO RICCI
Pordenone, martedì 26 agosto, Mediateca Cinemazero e Chiostro San Francesco
GRAN FINALE DI FILMMAKERS AL CHIOSTRO CON ANKE FEUCHTENBERGER E STEFANO RICCI,
ARTISTI DI PUNTA NEL PANORAMA EUROPEO DELL’ARTE.
La loro opera spazia tra fumetto, pittura, grafica, animazione e scenografia.
I DUE ARTISTI PRESENTERANNO LA LORO CASA EDITRICE MAMI VERLAG E I LORO SUGGESTIVI CORTOMETRAGGI IN ANIMAZIONE.
La serata di chiusura del Festival prevede anche la proiezione di altri cortometraggi di pregio: Un tempo si chiamavano cafoni di Orsola Sinisi sul tema dell’immigrazione clandestina e Torna a casa Bush, documentario – inchiesta su Midland, la città del Presidente americano George W. Bush di Gustav Hofer.
A SEGUIRE PREMIAZIONE DEI VINCITORI DI FILMMAKERS AL CHIOSTRO
Dire Anke Feuchtenberger e Stefano Ricci significa toccare i livelli più elevati dell’illustrazione e del fumetto contemporanei: i due geniali artisti (tedesca la prima, probabilmente l’illustratrice più famosa di tutta la Germania, titolare presso la Fachhochschule für Gestaltung di Amburgo della prima cattedra di insegnamento del fumetto; bolognese il secondo, disegnatore di fama internazionale e docente di fumetto e disegno al D.A.M.S. di Gorizia e ora anche all’Università di Amburgo ) martedì 26 agosto a Pordenone saranno graditissimi ospiti della rassegna di cinema indipendente FilmMakers al Chiostro e incontreranno il pubblico pordenonese per presentare la loro casa editrice Mami Verlag e alcune splendide videoanimazioni.
Questo evento speciale avrà inizio alle ore 17.30 alla Mediateca Pordenone di Cinemazero in piazza della Motta, quando Ricci e Feuchtenberger incontreranno soprattutto il pubblico giovanile per raccontare come è nata Mami Verlag, la casa editrice da loro recentemente fondata, che vede in catalogo, oltre a ICH/I/JE/IO, antologia dedicata al progetto internazionale realizzato dai due con un gruppo di talentuosi studenti europei, anche il meraviglioso RadioRicci, libro che raccoglie la più recente produzione dell’artista.
Insomma Anke Feuchtenberger e Stefano Ricci con i loro stili particolarissimi, spesso imitati ma mai eguagliati, rappresentano anche qui in Italia la fonte d’ispirazione originaria di molti artisti della nuova generazione.
Alle ore 19.00 DJSET e aperitivo con i due autori.
Alle 21.00 la serata di FilmMakers inizierà proprio con la proiezione di alcune splendide videoanimazioni da loro firmate: Uomo cane, La mia scimmia segreta, Invacca e Abbracciojudo, film di animazione che rientrano nella produzione artistica più recente di Stefano Ricci, fortemente caratterizzata da una perlustrazione interiore che attraverso metafore visive di cui spesso sono protagonisti gli animali, mette in rilievo una personale attitudine al racconto ricca di mistero e ironia; di Anke Feuchtenberger sarà proiettato invece Sonnambule, animazione in bianco e nero che ci porta in un mondo bizzarro pervaso di sensualità e tensione, in cui tutta l’attenzione è focalizzata su personaggi che cadono vittime delle proprie ossessioni. Toccherà infine a ICH/I/JE/IO, videoanimazione realizzata dagli studenti di tre grandi scuole europee di illustrazione: la sezione illustrazione/narrazione per immagini dell’Hamburg Dmi Faculty, la sezione Bande Dessinée dell’Istituto Saint Luc di Bruxelles e il corso di fumetto e illustrazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. L’interscambio tra le tre scuole, con la supervisione e l’esperienza di Anke Feuchtenberger e Stefano Ricci, ha coinvolto gli studenti in workshop formativi e allestimento di mostre nelle tre città (Amburgo, Bruxelles, Bologna) attraverso il denominatore comune del disegno e un’attenzione particolare ad un approccio intimistico al fare.
Oltre a queste videoanimazioni davvero speciali, la serata di FilmMakers si arricchisce della proiezione di cortometraggi di pregio: il documentario Un tempo si chiamavano cafoni, della regista pugliese Orsola Sinisi, storia di Daniele, rumeno clandestino approdato nel foggiano nel 2004 per la raccolta del pomodoro, e Torna a casa Bush, di Gustav Hofer, documentario su Midland, la città del Presidente George W. Bush, dispersa in mezzo al nulla del deserto texano.
Infine, gran finale della rassegna con la premiazione dei vincitori di FilmMakers al Chiostro: al vincitore della sezione videoanimazioni andrà un assegno di 2000 euro offerto da Banca Popolare Friuladria per la realizzazione di un corto sul tema dell’amor cortese; il pubblico di FilmMakers ha invece decretato il vincitore della sezione cortometraggi, a cui andrà un premio di 250 euro in libri dedicati al cinema.
Stefano Ricci, artista bolognese da anni residente ad Amburgo, è sicuramente tra i disegnatori che hanno spinto più al limite i confini del fumetto contemporaneo. Il suo stile così riconoscibile sfrutta la matericità e la stratificazione pittorica e la penetrante natura del disegno a matita.
La sua opera, composta di narrazioni oscure e fagocitanti, trascina attraverso vertiginosi cambi di punto di osservazione, in un continuo ribaltamento dei rapporti tra grande e piccolo, lontano e vicino, sentimento e ragione. Nel mondo del disegnatore bolognese risuona un dialogo muto tra gli oggetti, gli animali sono sorpresi in gesti e sguardi più che umani, e gli umani sono ridotti a sagome in controluce. “Io non so di poter disegnare quello che voglio disegnare – confessa Stefano Ricci- così l’unica cosa che posso fare è cercare di far succedere un caos un po’ umido, una specie di pozzanghera nera nella quale mi butto a volte con un piacere così grande che alla fine, quando torno in superficie, tutto mi sembra che sia stato anche molto bello”.
Anke Feuchtenberger, nata a Berlino Est, aveva fondato poco prima della caduta del muro il gruppo Glühende Zukunft (Glowing Future) che portò avanti molte azioni politico-artistiche negli spazi pubblici, in primis attraverso graffiti e murales. Dopo il 1989 il gruppo iniziò a fondere questo tipo di esperienze e più in generale l’arte visiva dell’Europa dell’Est con la tradizione narrativa occidentale del fumetto, ottenendo così delle opere forti e intense non catalogabili in un genere o per il mezzo espressivo, che vennero accolte con entusiasmo sia dalle gallerie d’arte che dai festival di fumetti. Proprio da questa osmosi tra due mondi nasce lo stile così personale per il quale oggi è tanto nota e imitata, anche se mai eguagliata, uno stile ipnotico, arcano e crudele come una fiaba nordica, innocente e spietato come il gioco di un bambino. Le immagini di Anke Feuchtenberger accompagnano in punta di piedi lo spettatore a spiare da una porta socchiusa. Si intravedono frammenti di un universo sospeso tra incubo e fiaba: riflessi di uno specchio deformante che fa intuire la vera essenza delle cose
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