Mission Impossible III
Tom Cruise ritorna nei panni dell’agente speciale Ethan Hunt e questa volta a dirigere le sue imprese è J. J. Abrahms, alle prese con il suo primo lungometraggio, ma non di certo estraneo alla macchina da presa (Lost, Alias).
A distanza di una decina d’anni e proprio mentre sta per sposarsi con Julia, l’agente Hunt , ormai diventato un istruttore dell’organizzazione per missioni impossibili, viene richiamato a dirigere una spedizione per il recupero di una sua allieva, trattenuta come ostaggio. Neanche a dirlo accetta e, non essendo riuscito a salvarle la vita, decide di inseguire il filo rosso che lo porterà in un’altra missione, ben più complicata e rischiosa e che metterà a rischio il suo stesso futuro e la vita di Julia (Michelle Monaghan, scelta, secondo la logica di casting dello stesso Cruise, per la sua somiglianza alla sua attuale compagna, Katie Holmes).
Durante la sua terza missione impossibile, Hunt, avrà ancora accanto a se l’inseparabile Luther Stickell (Ving Rhames), già visto nei precedenti episodi e Declan (Jonathan Rhys Meyers) e dovrà fare i conti con Owen Davian, un trafficante molto potente a cui dovrà portare un oggetto prezioso il cui nome in codice è “zampa di coniglio”e che, oltre ad avere agganci anche nell’impenetrabile Città del Vaticano, è interpretato dal recente Premio Oscar Philip Seymour Hoffman.
E’ molto simpatica la scena, visibile solo nella versione in lingua originale, in cui Tom Cruise e Jonathan Rhys Meyers, mascherati da fattorini della DHL, recitano in italiano litigando con gli automobilisti di Roma a cui hanno bloccato la strada di Via del Perugino. Inoltre, a proposito di curiosità, vien anche da pensare che J.J.Abrahms, per il finale della sua missione impossibile, si sia ispirato (anche se in verità le scene sono identiche) alla scena del massaggio cardiaco coi pugni che il Jack di Lost applica a Boone.
Questo terzo episodio, che non lascia nulla in sospeso, ma a cui, con molta probabilità, farà seguito un quarto, risulta essere una storia ben scritta e piena di scene spettacolari ambientate tra il lungotevere, le mura vaticane, i tetti dei grattacieli e le antiche case di Shangai.