Lord of War
di Andrew Niccol
con: Nicolas Cage, Ethan Hawke, Jared Leto, Bridget Moynahan, Ian Holm
Durata: 120 – Origine: Usa
Nemmeno stavolta delude Andrew Niccol, lo sceneggiatore di The Truman Show, nonché regista di Gattaca e SimOne, due film che ho molto apprezzato in passato.
Questa sua nuova opera riassume le vere storie di cinque trafficanti d’armi, e crea un’unica figura, quella di un emigrato ucraino, interpretato da Nicolas Cage, che si fa strada senza scrupoli nella “zona grigia” del commercio delle armi, ovvero quella zona né totalmente legale, ma nemmeno illegale, in cui si riescono a concludere i migliori affari, tra governi silenziosamente assenzienti e dittatori “giocherelloni”
L’ascesa e la caduta di Orlov, che in poco tempo diventa uno dei trafficanti più richiesti del mondo, riesce a sposare la donna che ama, una stupenda fotomodella, e a mettere le mani su tutto il deposito di armi dell’Ucraina approfittando del vuoto di regime creato dal crollo del muro di Berlino.
Un film dalla morale cinica, figlio della politica che ci stanno facendo vivere, una critica severissima a tutto il sistema che si è insidiato dal 2001.
E poi un film molto intelligente, con momenti da antologia, come la sequenza dei titoli di testa (raramente se ne vedono di così belle) e dialoghi di una sincerità spiazzante.
Epico, tragico nel finale, ma fatto dell’epica moderna, silenziosa, strisciante, leggera, un Riccardo III del 2005, che nemmeno nei momenti più drammatici riesce a vivere fino in fondo le proprie emozioni, preso com’è dalla sicurezza di sé, e del mondo, che va a rotoli.