Nathalie

Di Anne Fontane
Con: Fanny Ardant, Gérard Depardieu, Emmanuelle Béart.
Quando in un film italiano si affrontano temi come il tradimento, la crisi coniugale e della famiglia sembra inevitabile dover assistere violente scenate condite da urla in dialetto romanesco, librerie rovesciate e stoviglie varie frantumate in segno di liberazione. Nella Francia colta piccolo borghese può capitare invece che ci si guardi di assente stupore, si tenti di capire l’altro attraverso dialoghi rarefatti e si arrivi addirittura ad ingaggiare un’entreneuse da night club per capire come sia il marito nel tradimento e cosa lo spinga a farlo.

Film dalle atmosfere voluttuose, marcatamente francese(forse troppo), dove l’erotismo avvolto in elegante carta patinata viene raccontato ma mai svelato.
Da ricordare più che per una regia spenta e che non lascia mai sue tracce evidenti, per una grande prova di tutto il cast.
Tutti gli attori infatti si muovono con maestranza in personaggi dalla non facile caratterizzazione psicologica, da Depardieu poco presente sullo schermo ma di grandissima presenza scenica, alla Ardant abile nel comunicare il suo disagio attraverso melanconici sguardi, passando per la splendida e graffiante Bèart.
Inquadrature fisse e pochi movimenti di macchina dovrebbero lasciar spazio alla sensualità delle due protagoniste e all’incisività dei loro toni ma alla lunga finiscono per appiattire la pellicola senza destare sensazioni di particolare coinvolgimento.
Buono per chi è stufo di sentire Accorsi strillare in cerca di comprensione.

Riccardo Lupoli
bricky_83@hotmail.com

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