HERO

di Zhang Yimou
con Jet Li, Tony Leung Chiu Wai, Maggie Cheung Man Yuk, Zhang Ziyi

Nella Cina pre imperiale, in uno dei sette regni che lottano per la supremazia, un sovrano dall’ esercito invincibile vuole in tutti i modi arrivare al dominio assoluto del paese.
Dagli altri regni killer spietati vengono inviati per fermarlo, tra essi i temibili assassini Cielo, Spada Spezzata e Neve che vola.
Un giorno si presenta al suo cospetto Senza Nome, lo sceriffo di una piccola contea, che mostra a lui le leggendarie armi ottenute dalla sconfitta dei tre pericolosi assassini.
Ma qualcosa nel suo racconto non convince il re, che possiede invece una teoria molto più vicina alla realtà.
Cosa nasconde in verità la visita di Senza Nome?

Due anni di attesa e un’altissima aspettativa rafforzata dal nome dello zio Quentin, che ne ha permesso la distribuzione europea, sono tanti anche per un film con un cast artistico/tecnico stellare come nel nostro caso.
Dobbiam lasciar dietro le spalle la poesia e le atmosfere leggendarie de La Tigre e il Dragone, sì tanto paragonato, e far i conti con una vicenda più combattiva che si tinge di Storia e di tradizione.
Una vicenda trattata come il genere vuole, ad un livello decisamente alto, ma sempre di genere si tratta con tutti i limiti e le meraviglie del caso.
Magnifiche le location e le scenografie dove i personaggi avvolti nello sfarzo di costumi leggeri come veli si muovono lievi inscenando discipline e danze di millenaria esperienza.
Ma la mano decisa e sapiente del regista di Lanterne Rosse non riesce completamente ad avvolgerci con le sue maestose visioni, sarà per un respiro trionfalistico che a noi reduci da tante contaminazioni si fa un po’ eccessivo, sarà una struttura narrativa marcata e ripetuta, sarà per l’antipatia che proviam nel veder la bellissima Zhang Ziyi stavolta tenuta sotto torchio da tante sfortune, ma ci rifaremo…
Nipponico

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