Le chiavi di casa
Di Gianni Amelio
Con Kim Rossi Stuart, Charlotte Rampling, Andrea Rossi.
Non avrà vinto a Venezia, ma il film di Amelio ha vinto una scommessa molto più importante, cioè quella di riuscire a portare sul grande schermo una storia bella, semplice ma dai risvolti complessi e che toccasse la vita nella sua essenza più profonda e più pura.
Il film, liberamente tratto dal libro di Pontiggia “Nati due volte”, racconta la storia di Gianni, che avendo perso la moglie giovanissima mentre partoriva il figlio portatore di handicap, si rifiuta di vederlo per anni, finché decide di accompagnarlo in Germania per una visita specialistica.
Durante il viaggio i due si conosceranno e impareranno a capirsi e ad accettarsi.
Un film sincero, un’esperienza toccante, che commuove e scuote senza furbizia e falsi moralismi e che è in grado di regalare attimi di riflessione e di coinvolgente attesa per il suo evolversi.
Una realizzazione misurata, a tinte delicate, che poggia su una sceneggiatura solida, di grandissimo impatto emotivo nel suo essere semplice e incisiva.
L’ambientazione straniera non fa nient’altro che accentuare il senso di smarrimento dei protagonisti, ma a pensarci bene la pellicola sarebbe potuta essere ambientata ovunque, perché i luoghi sono solo la cornice di una vicenda di un livello narrativo talmente forte da prevalere su qualsiasi altro fattore estetico.
La stessa cosa accade per la colonna sonora, sicuramente bella nel suo valore assoluto sciolto dalle immagini, ma in grado di diventare emozionante e fortemente evocativa proprio grazie a queste.
Andrea Rossi è formidabile, così come Kim Rossi Stuart, il quale fa molto di più che recitare. Certo, perché recitare con Andrea sarebbe stupido.
Ciò che Kim compie è un’opera di vero e proprio adeguamento comunicativo che gli permette di entrare in perfetta sintonia con il ragazzino e di dare l’impressione di vivere veramente quelle vicende.
E’ anche capace di colpirti con un semplice gesto, un’espressione del volto, col suo modo di camminare in quei pantaloni così immensi, nei quali sembra doversi perdere da un momento all’altro, proprio come col figlio Paolo.
E come non parlare di Charlotte Rampling, a dir poco sorprendente nella sua recitazione in Italiano in presa diretta?
Complimenti ad Amelio allora, chiamato con la sua piccola storia a far grande l’Italia all’Oscar.
Riccardo Lupoli
bricky_83@hotmail.com