Lo Strangolatore di Boston
tit. or. (The Boston Strangler), 1968
Regia: Richard Fleischer
Attori: Tony Curtis, Henry Fonda, Mike Kellin, George Kennedy, Carolyn Conwell
Soggetto: Gerold Frank
Sceneggiatura: Edward Anhalt
Fotografia: Richard H. Kline
Montaggio: Marion Rothman
Musiche: Lionel Newman
Produzione: Robert Fryer per la 20th Century Fox
Ispirato ad un fatto di cronaca, il film viene impostato proprio per far rendere bene il suo legame con la realtà… tragica realtà.
La storia di Albert De Salvo (interpretato molto bene da Tony Curtis), è quella di un serial killer che colpì a Boston negli anni ’60, assassinando donne sole e anziane, ma anche giovani. La polizia non riuscì a raccogliere indizi per arrivare al colpevole, fino ad un errore (una denuncia per effrazione) e un inseguimento a piedi. Il viceprocuratore distrettuale (interpretato da un ottimo Henry Fonda) cerca di indagare nella psiche di De Salvo, vista l’inconsapevolezza dell’assassino.
Fleischer ci racconta la “cronaca” in modo asciutto, ma la riporta in maniera innovativa utilizzando lo spleet-screen nei ritrovamenti delle vittime all’inizio del film. Particolarmente belle le scene ricostruite da De Salvo (in base alla sua memoria) sugli episodi degli stracci, o lo zoom sull’occhio dopo il ricordo della sfilata degli astronauti, o l’incontro con la moglie e i figli nella parte finale.
Non mancano anche riferimenti polemici alla società statunitense: “che possiamo aspettarci da una società che spende il 40% degli introiti fiscali in armi per uccidere?”.