La Macchia Umana
di Robert Benton
con Anthony Hopkins, Nicole Kidman, Ed Harris e Gary Sinise
Non è tutto neve ciò che arriva a Natale.
Quante pretese ci vogliono per fare un film che vuol’essere letterario e d’autore e drammatico,ma nel senso intimista, con però la cercata suspence di un thriller…?
Troppe e un buon cast.
Il buon cast c’è, ma non per questo si salva.
E così nel tepore della sala, davanti allo scoppiettante schermo-camino ci guardiamo la storia del vecchio preside incolpato ingiustamente,che quindi lascia tutto che tanto gli è morta la moglie e incontra uno scrittore, personaggio pretesto, e inizia a scrivere un libro che non funziona ma che poi scriverà lo scrittore sul finale e poi sarà la storia del film.
Intanto il vecchio incontra una bella,giovane,incasinata e rude ma che al primo strappo a casa gliela dà e anche lei è piena di segreti proprio come il vecchio, che ne ha uno bello grosso (di segreto) e i due trombano che è uno spasso -e voi già dormite o vi incazzate amari- ma tanto poi arriva l’ex marito di lei che è stato in Vietnam ed è impazzito e pianta casini e li insegue.
Intanto continua il trip narrativo delpassato del giovane preside che è una storia che se ne và per le sue, poi i due muoiono , lo scrittore scopre il segreto e ne fa un libro di cui promette una copia all’ex di lei che pesca nel ghiaccio .
A quel punto siete crollati addormentati ma lo schermo-grigliata di questo polpettone divampa e le fiamme vi arrostiscono come agnelli che ardono silenziosi e innocenti.
Verrete raccolti e le vostre ceneri finiranno in improponibili scatole di cartone sotto il letto di qualcuno.
Regia inesistente se non nella scena del ballo di Faunia , dove fa capolino anche il montaggio.
Invanamente trailers di attualità trattati come classicisismi e un inutile, fino all’imbarazzante, parlare del caso Monica Lewinsky cercano di dar una cornice più ampia a questa macchia filmica.
Hopkins impegnato a fare il vecchio che si compiace di aver trovato il vigore dell’essere vecchio non fa attenzione a sprecar passi di danza ed impeti di grinta giovanile, fallendo al di sotto di ogni aspettativa.
Nicole, che evolve la complessità di un personaggio scontato rimanendo però soffocata in esso,che fuma ininterrottamente e non tossisce mai, rimane una creatura botticelliana, comunque.
Ed Harris a sorpresa, l’unico piacevole nel suo essere implacabile.
-Falli fuori Ed! Almeno tu salvaci!!
Lento e inguardabile, spesso così inconsistentemente drammatico da cader nell’ ironicamente grottesco, non si è riso in sala solo per timore di svegliare qualcuno.
Deprecabile
-Colman sei sempre stato bianco come la neve….
-In caso di neve c’è Colman