Il Prigioniero del Terrore [classici]

Tit. or. (Ministry of Fear), 1944
Regia: Fritz Lang
Attori: Ray Milland, Marjorie Reynolds, Dan Duryea, Carl Esmond, Percy Waram
Soggetto: Graham Green (Quinta Colonna)
Sceneggiatura: Seton I. Miller
Fotografia: Henry Sharp
Montaggio: Archie Marshek
Musiche: Miklòs Ròzsa
Produzione: Paramount Picture

Stephen Neale (Ray Milland) è fermo al buio a guardare l’orologio quando entra un uomo che gli comunica che può andare: è libero. Così Lang fa cominciare il film, uno dei suoi film più tesi.

Neale esce da una casa di detenzione che è un manicomio e, nonostante i bombardamenti, vuole andare a Londra. Visto il tempo che manca alla partenza del treno decide di passare dalla fiera di beneficenza davanti alla stazione, dove vince una torta… che però era già destinata a qualcun altro. Da qui la storia si muove in strade piene di persone che seguono Neale e portandolo a cercar di venire a capo del “perché”… a partire dall’uomo che gli ruba la torta. Nella storia si trovano alleati che fingono, nemici che non lo sono e si scopre il passato di Neale, mentre lo scoprono e cercano di sfruttarlo anche i suoi nemici.

Bellissima la scena del risveglio di Neale nel letto di ospedale con la camera che inquadra, di spalle, una delle persone che lo seguivano mentre si dondola seduto su una sedie, o il cambio di inquadratura sul corridoio dall’ingresso di un appartamento alle scale, o la scena girata davanti allo specchio in sartoria.
Lang gestisce bene sia gli attori, che la trama, tesa, angosciante e intricata, anche se non viene chiarito bene il ruolo di tutti… e la battuta finale (evitabile, a mio parere).

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