I Migliori Anni della Nostra Vita [classici]
Tit or. (The Best Years of Our Lives), 1946
Regia: William Wyler
Attori: Fredric March, Dana Andrews, Myrna Loy, Virginia Mayo, Teresa Wright, Harold Russell
Soggetto: MacKinlay Kantor
Sceneggiatura: Robert E. Sherwood
Fotografia: Greg Toland
Montaggio: Daniel Mandell
Musica: Hugo Friedhofer
Prodotto: Samuel Goldwyn
Homer, Al e Fred si incontrano durante il viaggio di rientro nella loro cittadina Boone City… sono tre reduci della seconda guerra mondiale. Subito c’è l’imbarazzo da parte di Al e Homer per gli uncini che porta Homer, marinaio mutilato durante l’incendio della nave, ma poi i tre si ritrovano tra timori e paure a solidarizzare arrivando in città.
Il film è subito duro e affronta il problema dei reduci e dei mutilati d’impatto, infatti Wiler prese H. Russell nel ruolo di Homer perché realmente senza mani e non ci nasconde la verità quando Homer si toglie camicia e uncini per mostrare ciò che resta delle sue braccia alla propria fidanzata.
Al si ritrova a dover riprendere il suo lavoro in banca, responsabile dei prestiti ai reduci, e il suo posto in famiglia dove i figli sono già cresciuti, mentre Fred si ritrova con una moglie che, a detta di tutti, è “uno schianto”, ma che patisce il ritorno del marito per non lo ama più.
La produzione impose dei toni meno duri per il finale, ma tra qualche accenno da film melò e la bella fotografia di Toland (Quarto Potere, Furore) Wiler non nasconde il dramma dei tre reduci e delle persone che amano e del loro reinserimento nella società, che è cambiata, come sono cambiati loro.