Velocità massima
“Dagli potenza, vai co’ sta centralina!
Corri, fagli vedere chi sei, che se vuoi te li mangi tutti a quei pezzenti.
Adesso mi vedi combinato così, ma quando ingranano quei progetti che ho in mente…”
Tre ragazzi della periferia romana, Ostia, ai margini della vita, ai margini di tutto, alla ricerca di un’identità che conquistano solo con la velocità delle loro truccatissime (anche in senso pittorico) vetture.
In cerca di affetto, di riconoscimento, senza molte speranze, con la sola italica capacità di arrangiarsi come piccoli ladri, a rosicchiare qua e là briciole di ricchezza, feticci per una vita veloce, elegante, vincente.
Mastandrea recita in modo quasi naturale, affiancato da giovani concittadini volenterosi, ben diretti e accompagnati dalle azzeccate musiche dell’Ex Csi Zamboni che se si evitava il cantato finale non credo che avrebbe fatto scontento nessuno.