FIGLI-HIJOS
Xavier è un ragazzo ricco e viziato, figlio di padre argentino e madre italiana. Un giorno si presenta alla sua porta una ragazza, Rosa, che giura di essere la sua sorella gemella appena arrivata da Buenos Aires per metterlo al corrente del fatto che quelli con cui vive non sono i suoi veri genitori, ma delle persone che lo hanno adottato e poi portato via dall’Argentina dei desaparecidos e della dittatura dei colonnelli. Le certezze borghesi di Xavier cominciano a vacillare e, angosciato dal dubbio sulla sua incerta identità, decide di partire con Rosa per Barcellona, dove si trova l’ostetrica che, sempre secondo la ragazza, li avrebbe fatti nascere. La verità non sarà semplice da accettare per nessuno dei personaggi coinvolti.
A tre anni di distanza dal durissimo e sconvolgente “Garage Olimpo”, l’italoargentino Marco Bechis, ancora una volta con la collaborazione di Laura Fremder in fase di sceneggiatura, torna ad affrontare uno dei periodi più bui, vergognosi e incomprensibili della Storia contemporanea e non solo, vale a dire la dittatura del colonnello Videla e la strage fratricida che ha portato degli argentini a liquidarne altri, torturandoli e poi facendoli scomparire in maniere orribili, spesso gettandoli in mare da aerei in volo.
Ma dove “Garage Olimpo” era di una concretezza lucida e impietosa, questo “Figli” sceglie al contrario uno stile più metafisico, ellittico, quasi astratto, e si interroga principalmente su temi “volatili” quali l’identità (come sta facendo moltissimo cinema recente) e la labilità e l’importanza relativa dei legami di sangue davanti a quelli spirituali e affettivi (Xavier segue Rosa in ogni caso, pur non sapendo se sia effettivamente sua sorella o meno).
Il risultato è un film che, volutamente, tiene lo spettatore più a distanza di sicurezza rispetto all’opera precedente, dunque coinvolge in maniera minore, ma risulta più squisitamente cinematografico (avvicinandosi di più in questo alla prima fatica cinematografica di Bechis, l’affascinante “Alambrado”) e, quello che più importa, altrettanto necessario. Bellissima e toccante la scena in cui i due presunti fratelli si toccano in tutto il corpo per scoprire eventuali caratteristiche fisiche comuni.