La mia vita senza di me (My life without me)

di Isabel Coixet
Spagna/Canada 2002
con Sarah Polley, Scott Speedman, Deborah Harry, Jessica Amlee
Un tema ricorrente della Berlinale 2003 è la vita, come vorremmo che fosse, quanto è lontana da ciò.
La morte fa da contrappunto per esaltarne le pochezze, l’esistenza quotidiana farcita da spot colorati di gente sorridente, caramelle, vestiti, plastiche facciali= tutto per dimenticare un’unica verità: non viviamo la vita che vorremmo.

La protagonista cerca di scappare dalla normale mole di doveri come madre, come convivente, come figlia, come donna per godersi scampoli di gioia intensa.

Passiamo le giornate in una costante apnea, persi in mezzo alle 1000 commissioni che siamo
costretti a fare e non sappiamo più se questo sia la vita.

indugia un po’ troppo nella sofferenza, nel rimpianto, dando un senso claustrofobico che ne diminuisce l’impatto emotivo.

La fotografia [camera a mano per dare maggiore intimità] è elegante, gli attoriperfettamente nella parte, i toni spesso un po’ troppo melodrammatici.

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