Sognando Beckham
Sognando Beckham…
di Flavia Gotta
Il regista Gurinder Chadha centra il bersaglio, o forse sarebbe meglio dire “la rete”, con questa commedia sul mondo del calcio femminile non professionistico. Presentato in anteprima nazionale all’inaugurazione del torinese Sotto18FilmFestival, “Sognando Becham” sta per uscire nelle nostre sale forte dell’enorme successo riscosso in Inghilterra. La pellicola ha infatti tutte le carte in regola per conquistare il grande pubblico, a parte la pessima traduzione del titolo (letteralmente “Il tocco alla Becham”): una sceneggiatura ben equilibrata, ottimamente interpretata, che affronta il problema dell’emancipazione femminile, contestualizzandolo all’interno di due situazioni familiari che ben disegnano i paradossi e i pregiudizi ancora presenti nella nostra società contemporanea ; da una parte l’inglese Jules, incoraggiata da un padre sportivo e incalzata dalla madre che la spinge malvolentieri verso una femminilità che non le è propria; dall’altra l’indiana Jess, costretta a soffocare le sue ambizioni calcistiche per meglio incarnare il modello di donna casalinga che ancora oggi è richiesto per poter combinare un buon matrimonio. La difficoltà della situazione di partenza non impedisce al regista di risolvere con ironia i contrasti tra i personaggi, arrivando però ad un lieto fine verosimile ma leggermente esagerato. I nomi delle protagoniste non possono non ricordare “Jules et Jim”, il triangolo sentimentale messo in scena da Truffaut; ed anche qui un triangolo appare all’orizzonte, facendo litigare le due amiche per le attenzioni dello stesso ragazzo, guarda caso proprio l’allenatore della squadra. La rivalità, velata da un sottile lesbismo, verrà superata dall’ambizione nel momento in cui ad entrambe verrà offerta una borsa di studio per andare a giocare in una squadra americana. Ora il destino è nelle loro mani e il compito delle loro madri è finito: come sintetizza la madre di Jess “ormai la ragazza sa cucinare un pasto indiano: al resto penserà Dio”