Satin Rouge
Melodramma classico, con espedienti altrettanto classici (i segreti familiari), insieme alla critica dell’ipocrisia del mondo arabo dove le danzatrici del ventre, relegate al ruolo di prostitute, sono ammirate a suon di banconote.
Molto belle le scene di ballo, di estasi amorosa, di intimi contrasti.
La regia è convenzionale, la fotografia esalta i corpi voluttuosi delle danzatrici, buona la recitazione .
Bello il finale, dove non assistiamo alla redenzione di nessuno e la vita, l’amore per la famiglia, l’affetto tra madre e figlia prende il sopravvento.