Serendipity

Di Peter Chelsom, con John Cusack, Kate Beckinsale, Jeremy Piven, Molly Shannon, Eugene Levy, John Corbett, Bridget Moynahan

Una sera poco prima di Natale, due sconosciuti si incontrano in un grande magazzino di Manhattan, mentre avvinghiano lo stesso paio di guanti. Immediatamente c’è un tocco di magia nell’aria. Vanno a prendere un caffè a Serendipity, un localino pittoresco dove lei (Beckinsale) spiega il significato dello strano nome: la capacità di percepire un felice evento fortuito che ti cambierà la vita. Mentre pattinano sul ghiaccio, la neve, come petali di rosa, cade silenziosa e leggera, avvolgendoli in un incantesimo che li stregherà per sempre. Purtroppo però, entrambi sono fidanzati e così si affidano al destino. Lui (Cusack) scrive il suo nome e numero di telefono su una banconota e lei scrive il suo sulla prima pagina di una copia di ‘L’amore al tempo del colera’. Se nel futuro ritroveranno questi oggetti, vuol dire che davvero sono destinati ad essere insieme. Ma la sorte se li dimentica. Dopo sette anni lui, adesso regista stimato a New York, è quasi all’altare. Dall’altra parte dell’America, lei è una psicologa, fidanzata con un famoso flautista New Age/ rock. La loro vita appare perfetta. Hanno tutto: amore, soldi, successo, felicità. Eppure entrambi vivono con il ricordo di quella notte che li tiene precariamente in bilico sull’orlo di un destino che non è si è mai compiuto. Serendipity è una leggera commedia romantica, ispirata a tanti film come” Sleepless in Seattle”, “You’ve got mail “e il classico “Innamorarsi”. La visione dell’amore è certo molto idealizzata, quasi un’utopia: due sconosciuti che sanno con assoluta certezza di essere fatti l’uno per l’altro e che, pur di ritrovarsi, sono pronti a rischiare tutto . Ma ci si può chiedere: cosa succede se poi scoprono che lei dorme solo con la luce accesa o che lui non vive senza il calcio? Le risate vengono soprattutto da alcuni personaggi secondari: il commesso di Bloomingdale, il pittore ex-coinquilino, e l’uomo d’onore (Jeremy Piven). La trama è un po’ semplicistica e prevedibile. Molto prevedibile. Nonostante tutti gli incontri mancati e le coincidenze sfortunate si sa già come andrà a finire. Ma forse il piacere, per alcuni, sta proprio nell’attesa del climax, del momento in cui i due vedranno finalmente realizzate le proprie aspettative. Il regista afferma che era proprio questa la sua intenzione: in un clima di instabilità, di preoccupazione politica e sociale, ha voluto offrire al pubblico un sogno in cui poter credere e avere sicurezze. Insomma, Serendipity può sicuramente piacere e può scaldare il cuore. Ma non aspettatevi di essere stupiti.

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