MOULIN ROUGE !
Nel 1900 Christian (Ewan McGregor), un giovane scrittore inglese, si trasferisce a Parigi, nel quartiere di Montmartre, per lavorare ad un romanzo. Subito incontra un manipolo di scapestrati artisti rappresentanti del mondo della Boheme, tra i quali Toulouse Lautrec (John Leguizamo), che lo introducono nell’universo di perdizione rappresentato dal celebre Moulin Rouge, un locale a metà strada tra un teatro e un bordello. Al Moulin Rouge l’ingenuo e sognatore Christian perderà la testa per la splendida ballerina Satine (Nicole Kidman), agognata preda anche del perfido e ricchissimo Duca, che vorrebbe farne la sua concubina. Alla fine l’amore, come in quasi tutte le favole, trionferà.
Smodato, vertiginoso, rutilante videoclip da cui si esce tramortiti e sazi come da un pranzo luculliano innaffiato da vino in abbondanza. Luhrmann (Romeo + Giulietta) conferma il suo stile postmoderno (che per lui pare essere una categoria dello spirito), miscelando nella colonna sonora musiche dell’epoca, tra cui alcuni frenetici can can, e i maggiori successi pop degli ultimi cinquant’anni: Beatles, Madonna, Elton John, U2, perfino Marylin Monroe (I diamanti sono i migliori amici delle donne) e chi più ne ha più ne metta. Il risultato è un’opera certo personale (al regista va comunque riconosciuta la patente d’autore), che riempie gli occhi fino all’eccesso, che mostra scenografie e costumi di una bellezza abbagliante, ma che presenta una contraddizione insormontabile: quella di voler veicolare il messaggio secondo cui l’amore trionfa su tutto, affidandolo però a personaggi così stilizzati e fumettistici da lasciare un’impressione di inesorabile freddezza e di abissale distanza dal cuore pulsante dello spettatore. Un film bellissimo da vedere, ma inerte. Ottima la prova, anche e soprattutto canora, di Nicole Kidman e di Ewan McGregor.