Paul, Mick e gli altri
Ci hanno detto che la flessibilità avrebbe accelerato l’economia.
Ci hanno convinto che il solo valore per cui vale la pena vivere sono i soldi.
L’obbiettivo di uno spietato comunista puntato sulla crisi della società, minacciata dalla disgregazione dei legami umani dovuta alla incertezza del futuro.
Un film che non da’ risposte, solo una drammatica fine pessimista che non lascia speranze ne’ prospettive di lotta per il miglioramento.
Ecco l’unico grande limite di “The Navigators”(concordo con chi ha definito penosa la traduzione in italiano “Paul Mick e gli altri”).
Ma in fondo Loach è sempre stato così: sembra dirci che se non c’è il comunismo allora tutta la vita andrà a rotoli.
L’artista ha il dovere morale di indicare la sua idea, non solo quello di fare della cronaca documentaristica fine a se stessa: bastano già i telegiornali e i documentari indipendenti a mostrare la realtà.
Un regista dovrebbe interpretarla.