Il diario di Bridget Jones
Regia di Sharon Maguire
Con Renée Zellweger, Hugh Grant, Colin Frith.
Strano ma vero, il film di Bridget Jones è ancor più divertente del libro da cui è tratto. E certo non deluderà le numerose fans dell’inetta eroina
di carta.
Bridget Jones (Renée Zellweger) è una trentenne, disperatamente single, prigioniera di un lavoro senza prospettive, che trascorre le giornate combattendo contro la bilancia, fumando troppe sigarette e sognando l’uomo ideale. Purtroppo gli unici pretendenti a disposizione sono un boss arrogante e indiscreto, ma bellissimo e sexy (Hugh Grant), e un amico di famiglia dall’aspetto serio e assai noioso (Frith) che, tra l’altro, possiede un orribile golf verde con tanto di renna ricamata. Un disastro!
Durante un anno di alti e bassi, dove i bassi sono sicuramente più numerosi degli alti, Bridget trova conforto nelle pagine bianche del suo diario personale a cui confida i propri problemi di cuore e di peso, e gli indicibili imbarazzi subiti sia sul lavoro che altrove.
Frith è grandioso nei panni del perfetto gentleman inglese, riservato e freddo. Grant sembra improvvisamente più bello del solito come delizioso e malizioso capo d’ufficio. Ma è la texana Zellweger che risplende nel ruolo della tipica ragazza londinese, aggiungendo spessore e vitalità al
personaggio a volte irritante e insipido del libro. La collaborazione dello scrittore di Quattro matrimoni e un funerale ha dato vita a un altro film intelligente, ilare e romantico. Molti si riconosceranno in questa storia che è colma di riferimenti alla vita single, terribilmente divertenti e tragici allo stesso tempo. Il Diario di Briget Jones è un must per tutti coloro che almeno una volta nella vita hanno aspettato davanti a un telefono che non squillava mai e hanno cantato, ubriachi, a squarciagola.