Una relazione privata

Un film di Frederic Fonteyne
Con Nathalie Baye
Sergi Lopez
Scritto da Phillippe Blasband
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Parigi, un uomo e una donna si conoscono tramite una rivista pornografica e decidono d’incontrarsi in un ristorante.

Dopo un comprensibile imbarazzo, si vedranno diverse volte e daranno reiterato sfogo alle proprie fantasie sessuali. Quando nascerà l’amore, la sofferenza e la paura di fallire avranno il sopravvento e l’addio sarà inevitabile. Tentativo poco riuscito di penetrare nei meandri dell’amore, une liasion pornografique non ha nulla di hard, ma è ben lontano dalla rappresentazione di un sentimento unico e originale.

Nato per assecondare fantasie sessuali, il rapporto evolve in maniera inaspettata, ma più che una storia d’amore, sembra essere la celebrazione di un ricordo dimenticato. Sono i protagonisti a raccontare il passato ad un ignoto intervistatore e fin dall’inizio la storia è finita, ma attraverso un superficiale impianto narrativo, il film non riesce a trasmettere il senso dell’addio che incombe, che aleggia continuamente nell’aria, nel ristorante, nelle strade della città.

Quando il mondo è distante e la normalità si nasconde negli occhi degli altri, quando un nome non conta niente, resta un attimo eterno, un amore quasi impalpabile, un piccolo paradiso, ma anche un retrogusto amaro d’incompiutezza, un consapevole senso di precarietà. In quest’ottica, une liasion pornografique è storia incompiuta, anche perché il volto dei protagonisti, sembra percorso da un senso di liberazione quando ripercorrono quell’amore impossibile: la tensione emotiva non è mai presente e il contesto passionale, la sua capacità di comunicare, di mostrare l’impossibile lieto fine, lascia nell’aria qualcosa di non detto, di silenziosamente taciuto.

Ottimo il cast, ma la storia è soffocata e trasmette un’impercettibile senso di stanchezza, anche perché Fonteyne dimostra di non aver vissuto emozioni forti: la scena dei due che fanno l’amore quando “qualcosa sta nascendo” è di una freddezza indescrivibile. In quel momento però,anche noi entriamo nel letto degli amanti e la camera diventa metafora universale dell’amore, perché “il silenzio, il gioco degli sguardi, tutto quello che contribuisce a costruire un volto che non c’è, si dissolve improvvisamente quando una porta si apre, quando la chiave che abbiamo sempre cercato è lì, nelle nostre mani e noi non sappiamo che farcene…Allora un rapporto, un amore che doveva evolvere in maniera aspettata, regredisce, incede lentamente verso un futuro che si chiude.”

susianum@tin.it

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Lei non è certo giovane, ma ancora decisamente affascinante. Lui sembra un tipo un po’ in carriera, ma non per questo poco interessante. Si incontrano per realizzare una comune fantasia sessuale di cui il pubblico non verrà a conoscenza. Le cose, poco per volta, si trasformano e ne nasce una vera e propria storia d’amore, che come tutte le storie d’amore che si rispettino fa paura a chi si trova quasi inaspettatamente a viverla.
Un film francese, anche se belga. Francese nella semplicità con cui racconta una storia difficile, francese nella regia come nella sceneggiatura, persino nella recitazione. Francese in senso positivo, chiariamolo. Il film di Frederic Fonteyne è breve ma ricchissimo di avvenimenti, come d’altronde sono spesso le storie d’amore più intense. I dubbi e le ansie nascono quando si esce dal seminato, cioè in questo caso quando si esce dal previsto per addentrarsi in un mondo che non può essere organizzato a priori, ma che rischia di riservare sorprese positive o negative, ma certo non controllabili.
E così, nella storia di “lui” e “lei”, come semplicemente vengono chiamati nei titoli di coda, c’è un punto di svolta chiaro, quasi visibile nella sua immaterialità: quello dell’innamoramento, che cambia le carte in gioco, provocando gioia prima, ma timori e preoccupazioni poi, fino a confondere completamente gli animi di chi si trovava fino a poco prima in perfetta sintonia.
Nathalie Baye, nonostante l’età, è davvero splendida. Sergi Lopez, perfetto nella sua (apparente?) sottomissione. Un film da non perdere.

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