LA STANZA DEL FIGLIO

Ancona secondo Nanni Moretti : una città bianca di sole ma non luminosa , una città di mare in primavera , quando il mare s’intuisce appena , una città di strade tra il mare e i palazzi . E subito dopo il figlio , la famiglia . Nella breve introduzione alla tragedia (questo è un film tragico) , Moretti racconta l’intuizione di una famiglia veramente felice in pochi gesti da prima colazione : versare il latte e passarsi il caffè .Giovanni (Nanni) è uno psicanalista ; la moglie è bella e gentile : sorride spesso al marito. Lo guarda e sorride . L’unica , accennata , scena di sesso è quasi imbarazzante , (per i morettiani) come sorprendere i propri genitori a letto. L’azione è innescata dal furtarello di un fossile nel laboratorio di scienze ,a scuola .E stato il figlio , sembra .

Non è la rottura di un equilibrio , è lo stupore (timore?) che qualcosa possa cambiare . Accorgersi che il figlio è sempre esistito ma ora esiste un po’ di più . Anche se Andrea “non ci ha raccontato mai nulla “. Poi , d’improvviso , un crescendo inquietante , serrato , d’immagini , sottolineato dalla musica e dal movimento : piccoli gesti violenti , un uomo che corre urtando i passanti , un clacson , un sorpasso , la figlia in motorino , con gli amici , in mezzo a tre , quattro motorini , coinvolgono isolatamente tutti i personaggi .Tranne Andrea, che tranquillo sale sul gommone ed entra in mare. Apparentemente incomprensibile. D’improvviso, l’annuncio della morte del figlio, in mare. A questo punto comincia la parte più straordinaria di tutto il film : come rappresentare il dolore per la morte del figlio , una morte laica , quindi ospedale , scelta della bara , camera ardente , pianti ,abbracci, senza che suoni falsa e quindi molto realisticamente ? Nanni Moretti c’è riuscito chiudendo con una lunga struggente sequenza della cassa sigillata ed inchiodata . Infine la riflessione : il dolore stordisce , isola , allontana . La retorica del dolore che unisce la famiglia è falsa . Perché ci si sente ingannati . (La tirata di Gianni alla moglie in cucina ,dove appunto ci si passa il caffè e il latte , dove il posacenere , le tazze , la teiera “ è tutto sbeccato “. A questo punto del film Moretti avrebbe preso un barattolo di Nutella e invece tira fuori un’adulta e triste sottiletta , toglie la mollica al pane e si mangia la crosta . Ma arriva la lettera ad Andrea da una fidanzatina ignara , conosciuta in campeggio d’estate . La invitano ad andarli a trovare . Perché quando muore qualcuno la sola cosa bella è sentire raccontare di lui , è lo stupore , è quasi come sapere dal preside che “si , proprio suo figlio ha rubato il fossile”. La fidanzatina arriva , accompagnata . (“Ma secondo te stanno insieme?) E carina . E carina ? Tutti , la sala , vorrebbero che fosse più bella .Ma va bene così . Nella notte lunga lunga , l ’accompagnano fin quasi in Francia ( Ancona è una delle tappe del loro autostop) . Un’alba , piuttosto un mattino , li sorprende a congedarsi da Andrea per sempre , in riva al mare , al confine, a braccia conserte , separati da pochi passi.

Cecilia Ricci

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