KIDS
Vedere KIDS è un vero pugno nello stomaco, esci dal cinema confuso, magari ti gira pure un po’ la testa. E’ un film che spiazza, che mette a dura prova la resistenza dello spettatore. Il titolo, (KIDS significa BAMBINI), potrebbe indurre lo spettatore sprovveduto a pensare ad un nuovo filmdi Walt Disney , John Huges, o simili, ma già dai titoli di testa, quando compare il nome di Gus Van Sant in veste di produttore esecutivo, si deduce che proprio W. Disney c’entra poco o niente. Sono infatti pochi a distanziarsi dal “politically correct” hollywoodiano tanto quanto Van Sant (DRUGSTORE COWBOY, BELLI E DANNATI). Fumo, furti, droga, alcool e sesso sono cose all’ordine del giorno per i ragazzini protagonisti del film,ma non é questo che colpisce di più: è l’assoluta mancanza di morale e di rispetto, verso gli altri e verso sé stessi. Colpisce e fa anche male, perché sappiamo benissimo che la finzione filmica prende spunto da pratiche e atteggiamenti purtroppo abbastanza diffusi nella realtà. L’unica parvenza di morale in questo gruppo di giovani sbandati è costituita da Jenny, che, scopertasi sieropositiva, va disperatamente in cerca dell’unico ragazzo con cui abbia mai avuto rapporti. Si trova così a seguirne le tracce per la città, in un percorso che sa di viaggio all’inferno, e come tale non può avere esiti positivi. KIDS è un film duro, durissimo, che mette in discussione tutti i principi in cui siamo abituati a credere, dal rispetto per la famiglia all’importanza dell’amore, e mette a nudo tutte le nostre debolezze, presentandoci un mondo che ci disgusta ed allo stesso tempo ci attrae, ci tenta, ci rende partecipi di un gioco perverso, é la mela del peccato che vuole farci cogliere il serpente. KIDS è però, implicazioni morali a parte, soprattutto un gran bel film, o se vogliamo, documentario, che si avvale di una recitazione complessiva con pochi eguali nell’intera filmografia mondiale degli ultimi anni. Da non perdere.
Sebastien C.