SONO PAZZO DI IRIS BLOND
Ammettiamolo: dal momento che Ejzenstejn e Griffith sono morti, qualunque film, almeno nel suo genere, può fare una discreta figura. Ammettiamo anche che ci sono serate in cui non abbiamo voglia di far nulla, non abbiamo la minima intenzione di vedere un mattonazzo, ma ci avanzano undicimila lire. Questi sono più o meno i presupposti per andare a vedere il nuovo film di Verdone. A questo punto ci sono due opzioni: tornare a casa lamentandosi per tutta la notte e per la settimana successiva rimpiangendo la scomparsa di De Sica padre, oppure prendere come dato di fatto l’inettitudine del cinema italiano contemporaneo. Nella prima ipotesi, siete stupidi perché non dovevate vedere “sono pazzo di Iris Blond”. Nella seconda, a pensarci bene, potreste ammettere che in fondo Verdone è sicuramente più intelligente dei fratelli Vanzina, di Massimo Boldi e di Ezio Greggio messi insieme. E potreste persino affermare davanti agli amici, abbandonato ogni pregiudizio intellettualistico, che Claudia Gerini è un gran bel pezzo di figliola, e che vederla sul grande schermo non può di certo fare male. In sostanza, se stasera volete uscire ma non ve la sentite di vedere l’ennesimo film in costume tratto da Jane Austen, se le undicimila che avete in tasca non sono le ultime, se la vostra ragazza non vi rompe le scatole dicendo che vuole vedere a tutti i costi il nuovo thriller – erotico del momento, potreste anche accontentarvi di Verdone, In fondo, se si è in serata giusta, non è poi così male.