London Diary

Da Londra
Barbara Mella

Durante il fine settimana il London Film Festival ha presentato un mix eclettico di film, interviste ed eventi. Posto d’onore, sabato sera, è andato a Last Orders, il nuovo film di Fred Schepisi, con Michael Caine e Bob Hoskins, che racconta la storia di alcuni amici riunitisi per realizzare l’ultimo desiderio di uno del gruppo: avere le proprie ceneri sparse sul mare. Ma durante il viaggio, le memorie degli ultimi quarant’anni li riportano indietro nel tempo. Un’altra grande anteprima è stata Pollock, il primo film in cui Ed Harris si è cimentato come regista. È la storia degli ultimi anni del grande pittore astratto americano, ed è un progetto sul quale Ed Harris lavorava da più di dieci anni.

Ho incontrato l’attore nel suo albergo, sabato pomeriggio, e abbiamo parlato di questa sua ossessione. Mi ha detto che tutto è iniziato quando il padre gli ha spedito un libro su Pollock nel 1985. L’interesse è nato da alcune affinità di carattere, Harris confessa: ‘anche lui si sentiva isolato e un po’ perso, in cerca di qualcosa che potesse dare un significato alla sua vita. io l’ho trovato nella recitazione. se non fossi diventato un attore, non ho proprio idea di dove sarei adesso!’ Col tempo però Harris si è appassionato dei quadri di Pollock, del suo stile unico ed innovativo. Nel film, l’attore dipinge imitando il grande artista, ma nello stesso tempo cercando anche ‘di creare qualcosa che abbia un significato personale’. La decisione di dirigere il film è stata presa circa un anno prima che iniziassero le riprese. Inizialmente aveva chiesto ad un amico che ammirava molto, Peter Brand, che aveva fatto un western, ma col tempo si rese conto che le idee di Brand, sebbene fossero buone non erano uguali alle sue, così ammette: ‘Non avevo speso tutti quegli anni su un progetto mio, per poi lasciare che qualcun altro prendesse il controllo!’ Così, con un po’ di coraggio, ha accettato il grande impegno. Ed è stato molto contento del risultato, così come sembra lo sia stato il pubblico a cui il film è piaciuto molto.

Ma nonostante la presenza di tanti film di varia origine africana, asiatica, americana, francese), il grande successo sono stati i film italiani. Tutti hanno registrato sold out (completo). Ormai sono stati presentati quasi tutti: La Stanza del Figlio, L’ultimo Bacio, Domenica, Alla Rivoluzione sulla Due Cavalli, L’amore Imperfetto, Domani, Jazzwomen, Le Fate Ignoranti, Luce dei Miei Occhi. Ad alcuni programmi ci sono registi o attori pronti a rispondere alle domande del pubblico.

Ieri sera, alla prima di Alla Rivoluzione. c’era Maurizio Sciarra e la protagonista Gwenaelle Simon. Il regista ha spiegato che il film vuole raccontare un storia positiva sugli anni 70, senza lo spettro del terrorismo, ma anche una storia senza eroi, su delle persone comuni. L’attrice francese ha invece raccontato l’emozione e l’avventura di far parte di un progetto così europeo -con uno spagnolo, un italiano, e lei. Alla fine il pubblico li ha ringraziati per un film così bello. Anche quando non c’è nessun artista, si percepisce la gioia e l’apprezzamento del pubblico. E se è vero che in sala ci sono tanti nostrani, è anche vero che sono accompagnati da amici, mariti, mogli inglesi e che ci sono tanti stranieri. E tutti ridono, piangono, si divertono e applaudono alla fine.

2001-11-16

Barbara Mella