The art of vision

di Stan Brakhage

E’ considerata l’opera più complessa di Brakhage, americano attivo nel ventennio ’50-’70.

Devo ringraziare il museo del cinema perché certi lavori non si vedono facilmente, e ti esemplificano certi momenti della storia del cinema.

Tuttavia ho qualche dubbio che i soldi per salvare pellicole come queste, lunghe quattro ore e trenta, e impressionate dal luci colori e movimenti di macchina incomprensibili senza l’aiuto di una buona droga, stupefacente o altro allucinogeno (possibilmente con effetti durevoli perché se no ti svegli prima della fine) siano ben spesi.

Vorrei tanto che qualcuno spiegasse l’interesse di lavori come questo, poi magari si possono anche proiettare.

(sempre distribuendo una qualche droga all’entrata però, oppure un cuscino, perché la durata è davvero incomprensibile)

L’interesse spero che ci sia, ma non riesco a intravederlo.

Max Betti

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