LA PAROLA AMORE ESISTE

di Mimmo Calopresti(Italia, 1998)

Un film italiano dalle atmosfere francesi. Un po’ perché è una co-produzione, un po’ perché Valeria Bruni Tedeschi si divide tra i due paesi, un po’ per il simpatico cameo di Gérard Depardieu che recita nella nostra lingua. Mimmo Calopresti, sostenuto da una buona sceneggiatura, questa volta indaga sul sentimento supremo: l’amore. Egli affronta il tema sviando dai rischiosi luoghi comuni. Come nel precedente “La seconda volta”, sono i rapporti umani metropolitani al centro del film. I personaggi di Calopresti vivono in grandi città, e non potrebbe essere altrimenti.

Le situazioni che ci vengono descritte sono allo stesso tempo non eccezionali ed estreme a loro modo. Bello e plausibile il rapporto padre-figlia, e altrettanto convincenti i rapporti del trio di amiche(?). Il neo c’è: perché Calopresti si è cimentato nell’interpretazione dell’analista? Non ho mai frequentato psicologi, analisti eccetera, ma il regista nostrano, in questo ruolo, appare troppo indifferente alle parole degli altri, troppo inespressivo.

Avvalendosi comunque di buoni interpreti, Calopresti li dirige bene ma, come quasi tutti i registi italiani distribuiti, con la macchina da presa non va oltre, è grammaticalmente preciso. Probabilmente in questo caso, con questo soggetto, era scontato e giusto che fosse così(chissà?), ma troppe volte i nostri registi, con i loro direttori della fotografia, potrebbero osare qualcosa in più.

Bellissima l’immagine che traspare di Roma. Ho la sensazione che questo film piacerà molto ai francesi.

LUCA GRICINELLA

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