Austin Powers
Un caso più unico che raro: un film che in America e nel resto del mondo riempie ogni sala che lo proietta, in Italia viene accolto tiepidamente.
Austin Power, la spia che ci provava (in inglese tu shug significa “avere rapporti sessuali”, come l’italiano “pomiciare” per esempio) rientra nel filone demenziale della migliore scuola, come le varie pallottole spuntate e gli aerei sempre più pazzi.
L’adattamento ai dialoghi in italiano di Elio e le storie tese è divertente: cerca di ricreare nel modo migliore possibile il contrasto tra l’eleganza patinata e le battute volgarissime che caratterizzano l’intera pellicola.
Bravi gli interpreti, bellissimi i colori sempre sgargianti e le musiche, azzeccate e folli come quella di Elvis Costello in Carnaby Street.
Fallico!