THE HOLE

Quattro studenti di un college inglese si rinchiudono in un bunker nascosto fra i boschi per un weekend a base di alcool, droghe e sesso. Le cose non andranno ovviamente nel verso giusto e soltanto una ragazza riuscirà a tornare alla luce per rivelare al mondo l’agghiacciante resoconto degli avvenimenti. Ma sarà tutto vero quello che racconta?

Dal regista Nick Hamm, autore di una commedia spensierata e divertente come Martha da legare, non ci si aspettava un film così cupo e allucinante, vera discesa nei meandri delle menti malate e distorte di quattro adolescenti dai comportamenti e dagli atteggiamenti tristemente riconoscibili. The Hole è un film angosciante, claustrofobico, quasi mai gratuito e che può aiutare a far luce, come e meglio di un trattato sociologico, su tanti crimini “inspiegabili” e atroci commessi da ragazzi assolutamente “normali”. Siamo nel territorio in cui l’amore non ricambiato per un coetaneo diventa motivo di disperazione assoluta, tragedia senza sbocco e senza vie d’uscita, dove l’omologazione nel modo di vestirsi, di tingersi i capelli, perfino di ragionare, può provocare danni psicologici incalcolabili e permanenti, e dove chi non sta alle regole è un nerd, un loser senza futuro.

Un panorama giovanile devastante, senza scampo, messo in scena con un rigore che, grazie al cielo, risparmia gli effettacci, e servito da un finale di rara amarezza e disillusione. Le pecche riguardano il doppiaggio italiano, del tutto approssimativo, mentre un elogio incondizionato va alla protagonista Thora Birch (American Beauty), indimenticabile nel suo infernale miscuglio di commovente vulnerabilità e determinazione implacabile.

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