FANTASMI DA MARTE
Anno 2176: Marte è una colonia della Terra e pare il solito pianeta brullo totalmente disabitato. In realtà pericolose entità si impossessano del corpo degli sventurati terrestri, rendendoli ferocissimi guerrieri disposti ad uccidere chiunque pur di salvaguardare l’indipendenza del loro pianeta. Il compito di impedire la diffusione di questi misteriosi parassiti grava sulle spalle del tenente Melanine Ballard (Natasha Henstridge) e del temutissimo criminale Desolation Williams (Ice Cube).
Orgogliosamente B-movie fin dal nome dei personaggi, l’ultima fatica di Carpenter pesca a piene mani sia dai suoi film precedenti che dagli adorati western hawksiani. Troviamo dunque i personaggi assediati come in Un Dollaro d’Onore (il film di Hawks che il regista predilige), ma anche come in Distretto 13; il parassita che si impossessa del corpo e della mente degli umani, come in The Thing (remake di un altro film di Hawks e del suo montatore Nyby); il capo degli assedianti enorme, pallido e con la chioma lunga, come il vampiro capo di Vampires.
Horror postmoderno, e postapocalittico, film d’azione, western anarchico, Fantasmi da Marte è un frullato di generi molto ben diretto (tutto raccontato in flashback, per Carpenter una vera novità) e dall’aspetto volutamente retrò, con dichiarazioni sociopolitiche che farebbero la gioia di Casarini (“tra i criminali e la polizia non c’è tanta differenza di questi tempi” esclama Ice Cube) e che lascia allo spettatore un dubbio: ma i cattivi saranno davvero quelli che uccidono i terrestri per difendere il loro pianeta dallo sfruttamento o non sarà forse il contrario? Conoscendo Carpenter la risposta appare scontata.