The Gift

In una cittadina della più gretta provincia americana la polizia indaga sulla scomparsa di una giovane donna in procinto di sposarsi. Incapace di far luce sul caso, uno sceriffo molto scettico si fa aiutare nelle ricerche da una veggente (Cate Blanchett), la quale prima individua il cadavere della ragazza, poi scopre anche chi è stato ad assassinarla.

Sam Raimi un tempo era un regista che lavorava con grande fantasia nei meandri della serie b e del basso budget, in possesso di uno stile personale e di un certo geniaccio visivo (si pensi alla trilogia di Evil Dead). Da quando è passato alle grosse produzioni il suo stile si è omologato a tal punto che riconoscere la sua mano è ormai impossibile. Così il suo ultimo lavoro è un thriller inamidato, formalmente insignificante e fastidiosamente leccato, privo di suggestioni, di ritmo, di una coinvolgente progressione drammatica e, quel che è peggio, di suspense.

La colpa sarà anche dello sceneggiatore Billy Bob Thornton che, in compagnia di Tom Epperson, ha cercato di infilare forzatamente in una storia di mistero venata di soprannaturale le sue ossessioni sulla provincia americana bacata (il marito che picchia selvaggiamente la moglie, il giovane disturbato perché violentato dal padre, la ragazza ricca e ninfomane). Insomma a Raimi farebbe bene andare a lezione dallo Zemeckis delle Verità Nascoste o rifare un tuffo salutare nei film low budget, per ritrovare quella vena creativa e dissacratoria che pare aver smarrito. Purtroppo non farà nulla di tutto questo, il suo prossimo film sarà un’altra megaproduzione (Spider Man), allo spettatore attaccato ai ricordi rimarrà la nostalgia per le teste mozzate e le steadycam frenetiche dei suoi primi lavori, a lui invece andranno un mucchio di soldi.

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