Wege in Die Nacht

Andreas Kleinert

La scelta accurata e la bellezza del bianco e nero (ci fa ricordare la Berlino di Wenders) danno un tocco surreale al film e lo spingono verso una drammaticità senza uscita. In effetti questo è un film drammatico in tutte le sue espressioni: la recitazione concitata dei personaggi, l’assenza totale di situazioni comiche, l’accrescersi della pazzia del protagonista con lo svilupparsi della vicenda.
Walter è stato il direttore della fabbrica ora dismessa, un uomo rispettabile. Adesso è disoccupato e non riesce a dare un significato alla sua esistenza. Passa le sue giornate nell’ozio o nella casa in campagna. Di notte la nostalgia lo coglie e lo spinge a visitare i resti della fabbrica. Sua moglie che lavora come cameriera in una caffetteria non riesce più a capirlo. Walter cerca di ripristinare la legge e l’ordine vagabondando di notte in compagnia di due ragazzi, nel metrò, ma è tutto inutile.

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