SNATCH
A Londra si intrecciano le storie di alcuni scalcinati malviventi, tutti intenzionati a recuperare un enorme diamante da 84 carati, mentre uno strano zingaro irlandese (Brad Pitt) decide di entrare nel giro della boxe clandestina (quella che si combatte a mani nude) per poter regalare un camper nuovo alla madre. Inutile soffermarsi a raccontare i particolari della complicatissima trama del film, anche perché in realtà non ne esiste alcuna, ma solo una scombinatissima serie di situazioni più o meno grottesche che dovrebbero indurre al sorriso, se non addirittura a delle grasse risate. Se all’inizio la presentazione di questi personaggi folkloristici popolanti il sottobosco della malavita londinese può incuriosire, alla lunga il film stanca, sazia e annoia, andando alla continua ricerca della sorpresa e/o della soluzione più imprevedibile e/o inaspettata. Non esiste un solo personaggio ben tratteggiato, non si dice con delle sfumature che lo rendano a tutto tondo, ma nemmeno ridotto a semplice macchietta caricaturale, non c’è traccia della benché minima consequenzialità narrativa, e non se ne può più di questi registi virtuosi dei videoclip che dirigono i loro film bombardando gli spettatori a furia di inquadrature sghembe ed effetti mirabolanti di montaggio. Pare che per realizzare questo film Ritchie abbia rinunciato a Charlie’s Angels e a Fuori in 60 secondi, se avesse diretto o l’uno o l’altro, o anche tutti e due, nessuno se ne sarebbe accorto, e se per la rinascita del noir inglese bisogna affidarsi a questo “Signor Madonna” allora c’è ben poco da sperare.