L’ultima volta che mi sono suicidato

L’onda della beat generation sembra non fermarsi mai e la storia di Neal Cassidy ritorna nel nostro immaginario.

Un po’ James Dean, un po’ Paul Newman, il protagonista vive le angosce e l’insofferenza di uno spirito inappagabile figlio un’America terra di promesse mai mantenute.

Non c’è amore, non c’è amicizia e i rapporti umani sono scheletri privi di ogni minima profondità.

Il film confezionato con buon mestiere affronta il mito senza grosse originalità e senza goffe cadute di gusto: in equilibrio ma senza emozionare più di tanto.

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