PARAD PLANET

(La congiunzione dei pianeti)

Questo film ha rappresentato l’URSS al Festival di Venezia nel 1985. E’ una riflessione sulla vita e la solitudine, scandita dalla lentezza delle immagini, in un paese che si sta preparando ad un conflitto.
E’ una guerra vera, come ci mostrano le inserzioni di spostamenti bellici, o finta come quella che vivono i protagonisti?
Sei uomini sono richiamati dall’esercito per effettuare delle esercitazioni militari. Sono uomini diversi tra loro per appartenenza sociale: un astronomo, uno scaricatore, un architetto, un meccanico, un autista e un macellaio. Vivono un esperienza unica che li unisce. Portano a termine brillantemente la loro esercitazione ma questa si deve interrompere perchè un missile è caduto e li ha uccisi. E’ tutto finito, ormai sono morti e possono tornare a casa. Ma proprio da questo evento così inaspettato, colgono l’occasione per uscire dalla routine e decidono di rimanere nel mondo onirico che gli si è appena prospettato. Non tornano a casa ma continuano l’esercitazione, decidendo di raggiungere da soli la città che gli era stata assegnata. Da questo momento comincia la loro avventura. Nel loro vagare incontrano posti strani: un isola abitata da sole donne, luoghi disabitati in cui riscoprono l’amicizia e l’unione, un isola di anziani. Questo cammino sia fisico che spirituale li prepara ad assistere ad un evento eccezionale: l’allineamento dei pianeti. Vissuta questa esperienza i protagonisti sono pronti per ritornare nella loro città.
C’è in questo film un’attenzione particolare all’aspetto estetico. La fotografia è molto curata, le immagini parlano da sole e sostituiscono quasi i dialoghi che sono ridotti all’ essenziale.

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